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L’estate porta la pioggia sul trasporto pubblico regionale

Verrebbe da dire… la stagione estiva non porta consiglio.

Ci troviamo a dover constatare un’altra ennesima amara realtà: esattamente  un anno fa denunciavamo l’aumento per biglietti e abbonamenti regionali del 10%, ora dovremmo sopportare  un “adeguamento”del 15 % degli abbonamenti del trasporto regionale.

Ci chiediamo, e se lo chiedono i tanti lavoratori, studenti, pendolari che ogni giorno prendono e si servono del trasporto locale… ma la creazione del TUA… non  doveva portare ad un miglioramento del trasporto ed integrazione ferro gomma, con riduzione dei costi e miglioramento dei servizi?

Un anno dopo, oltre ai tagli dei cosiddetti” rami secchi”, cioè corse che secondo la Regione erano improduttive, dovremmo sopportare anche gli abbonamenti “agevolati” di un numero risibile di fruitori, in cambio, appunto, del rincaro del 15% del costo del biglietto.

I Cobas vedono come unica cosa certa l’ennesima mazzata sulle spalle di lavoratori, studenti e cittadini, che sono costretti ad usufruire dei mezzi pubblici .

Se il fondo del TPL è stato tagliato per il mancato finanziamento da parte del governo, si faccia una battaglia vera per limitare a livello regionale una serie di privilegi e sprechi, che tutt’ora caratterizzano TUA (non ultimo il numero smisurato di giorni  di permesso concessi ai sindacati)  se è vero che la questione  Ryanair è un assett strategico, non meno importante è il trasporto locale pendolare di una intera regione. La scarsa possibilità di muovesi infatti, di riflesso impedisce anche la ricerca attiva di lavoro, di studio e di possibilità di conoscenza del territorio regionale.

I Cobas, esprimendo accordo con le lamentele espresse da collettivi studenteschi alcune settimane fa, dichiara la disponibilità a costituire comitati per il trasporto pubblico con tutti coloro che vogliono mobilitarsi, al fine di costringere il governo regionale a ripensare le scelte sul TPL.

Chi vuole viaggiare ha diritto ad un servizio universalmente riconosciuto come bene comune, per cui il fare cassa con aumento indiscriminato delle tariffe diventa qualcosa di non più sopportabile.

 

 

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