RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Signor Direttore, per un lettore di quotidiani è un giorno triste quello in cui si reca in edicola e non trova il “suo” giornale. È capitato a me. Ieri mattina, sul presto, sono uscito di casa per acquistare, come faccio quotidianamente, “IL CENTRO”. Ma l’edicolante mi ha informato che il giornale non era stato pubblicato per lo sciopero dei giornalisti. “IL CENTRO”, ha aggiunto l’edicolante, “sta per essere venduto a un gruppo di imprenditori abruzzesi, e i giornalisti vogliono vederci chiaro”.
Come ben si comprende da queste poche righe, sono un affezionato lettore di questo giornale. Lo acquisto tutti i giorni da oltre dieci anni. Lo leggo superficialmente la mattina, ma con grande attenzione la sera quando rientro a casa. Ho condiviso molte delle sue battaglie giornalistiche condotte sempre con correttezza e indipendenza per lo sviluppo del nostro Abruzzo e della sua gente. Quante storie pubblicate, quante notizie, quanti articoli: idealmente, ti fanno diventare amico dei giornalisti. Di questi conosci soltanto i nomi, eppure con loro entri quasi in confidenza, quasi fossero da sempre tuoi compagni di viaggio.
Oggi, l’edicolante, non dandomi il “mio” giornale perché non pubblicato mi ha privato dell’emozione di aprire le sue pagine e di essere informato su quanto accaduto in Abruzzo. È un giorno triste. Ma è anche un giorno di preoccupazione. Mi chiedo: che fine farà IL CENTRO? Conserverà la sua libertà di stampa che è un bene raro e fragile? E i giornalisti riusciranno a conservare l’indipendenza nello scrivere oppure diventeranno degli “zerbini al servizio del padrone di turno”? Nel protestare per la conservazione del posto di lavoro o, per dirla più prosaicamente, del portafoglio, pensino anche a noi lettori e non smarriscano mai le ragioni ideali per cui hanno iniziato una professione di informazione e di difesa dei diritti e della dignità della gente.