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Consorzio di Bonifica Sud, “La Regione non annulla l’aumento del 57% dei canoni idrici”

“L’esecutivo regionale e la maggioranza di centrosinistra fanno marcia indietro e decidono di non eliminare l’aumento del 57% dei canoni idrici a carico dei consorziati dell’Ente di Bonifica Sud”. È quanto dichiara il Consigliere regionale Mauro Febbo (FI) a margine dei lavori della Terza Commissione convocata oggi a L’Aquila prima del Consiglio regionale.

 “Praticamente – spiega Febbo – si rimangiano il mio emendamento inserito nel pdl n. 283/2016 dove sia andava a destinare 500.000 euro di contributo al Consorzio di Bonifica Sud e contemporaneamente ad annullare l’aumento del 57% dei canoni idrici già a partire dall’anno in corso. Con l’odierna modifica apportata dall’attuale maggioranza di centrosinistra rimane invece in piedi solo il contributo dei 500 mila euro senza intaccare per nulla lo sconsiderato aumento che pesa sugli agricoltori, peraltro contravvenendo ad una risoluzione urgente approvata all’unanimità che ne chiedeva l’annullamento. Una vera e propria mannaia che si aggiunge alle tante difficoltà del mondo primario come, ultima in ordine di arrivo, il bassissimo costo del grano”.

“Vista la situazione critica e debitoria in cui versa il Consorzio di Bonifica Sud – aggiunge il consigliere regionale – ho condiviso in modo favorevole la decisione di contribuire alle casse dell’Ente vastese con un aiuto di 500 mila euro ma adesso mi aspetto di capire le intenzioni dell’attuale Commissario. Solo qualche mese fa lo stesso aveva deliberato e deciso di assumere figure professionali da inserire nell’organico della struttura dell’Ente che potevano e dovevano essere evitate vista la critica situazione economica. Un Consorzio di Bonifica che ha avuto, tra l’altro, consulenti chiamati per intercettare precisi finanziamenti (sic !!!) come quel personaggio del signor Guglielmo Boschetti balzato alle cronache nazionali per i suoi trascorsi lavorativi e affaristici poco chiari e trasparenti, nominato senza allegare curriculum e conoscere le sue specifiche competenze. Pertanto – conclude Febbo – credo che sia arrivato il momento di fare chiarezza sulle prospettive future dell’Ente e capire se è intenzione dell’attuale Commissario annullare immediatamente la delibera n.63. Spero vivamente che anche le Organizzazioni professionali facciano sentire la propria voce impegnandosi per far tornare come organo esecutivo una deputazione eletta e capace di cogliere le vere esigenze del mondo agricolo”.

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