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Metal detector in funzione con due guardie

Due nerboruti vigilantes e un  dispositivo elettronico ad alta sensibilità,  capace di rilevare oggetti metallici pericolosi quali pistole, coltelli, e apparati come telefonini, telecamere o macchine fotografiche.

E’ finalmente entrato in funzione il metal detector in dotazione del tribunale di Vasto. Il servizio, installato alla fine del 2015, è attivo durante tutta la settimana, dal lunedì al sabato. A garantire la sorveglianza all’ingresso dell’ufficio giudiziario, oltre al metal detector,  ci due agenti della Federalpol di Lanciano, agenzia alla quale si è affidata la Procura generale dell’Aquila in attesa di una gara nazionale.

La dotazione rientra nel piano di sicurezza disposto dal Ministero dopo la strage avvenuta nel tribunale di Milano,  dove un uomo armato di pistola uccise tre persone, tra cui un giudice ed un giovane avvocato.  Ieri i tecnici comunali hanno provveduto a “tarare” il dispositivo.

Il metal detector è in funzione”, spiega Vittorio Melone, presidente dell’ordine degli avvocati di  Vasto, “è stato fatto un importante passo avanti per la sicurezza del Tribunale. Come ordine abbiamo invitato tutti gli iscritti a dotarsi di un tesserino con foto per agevolare l’ingresso al Palazzo di giustizia. Insieme a Vasto sono stati messi in sicurezza anche gli uffici giudiziari di Lanciano e Chieti”. 

Il metal detector portuale è stato installato all’ingresso dell’edificio in via Bachelet a dicembre 2015.

Il Comune ha dato incarico ad una ditta privata, la Securitaly srl di Cesenatico, per la fornitura del dispositivo. La scelta è ricaduta su un metal detector portuale ad alta sensibilità, marca Garrett,  per la rilevazione di oggetti metallici pericolosi. Nonostante il trasferimento delle competenze economiche dai comuni al Ministero della Giustizia, la giunta guidata ancora dal sindaco Luciano Lapenna,  deliberò una variazione di bilancio per il varo del “pacchetto sicurezza” che, oltre al metal detector prevede la realizzazione di un impianto rilevatore di fumo  nell’archivio del Tribunale e l’installazione di una porta antipanico.

               Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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