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“Notte Bianca? A Vasto ci vuole più rispetto”

Come parroci del Centro storico avvertiamo il dovere di scrivere queste righe a tutti i cittadini vastesi, e in particolare alle Istituzioni, in occasione della prossima iniziativa della “Notte bianca”.

Le nostre parole hanno l’unico scopo di invitare a riflettere in chiave collaborativa e possibilmente preventiva. Spesso a noi sacerdoti capita di incontrare persone che nutrono una forte simpatia verso Papa Francesco ma, molto raramente, la simpatia si trasforma in ascolto e pratica quando si tratta di assumere una mentalità nuova e uno stile di vita più sobrio e liberante.

In occasione del Giubileo dei ragazzi, lo scorso 24 aprile a Roma, il Papa ha affermato: “Molti vi diranno che essere liberi significa fare quello che si vuole. Ma qui bisogna saper dire dei no. Se tu non sai dire di no, non sei libero. Libero è chi sa dire sì e sa dire no. La libertà non è poter sempre fare quello che mi va: questo rende chiusi, distanti, impedisce di essere amici aperti e sinceri; non è vero che quando io sto bene tutto va bene. No, non è vero. La libertà, invece, è il dono di poter scegliere il bene: questa è libertà”. 

Lo sappiamo, si tratta di suscitare una mentalità nuova, e questo fa parte della nostra missione di parroci… ma è altrettanto chiaro che, se si vuole una società sana, si deve ripartire da tutto ciò che rende l’uomo capace di scegliere, e di scegliere il meglio.

Da questa premessa ci interessa incoraggiare, perciò, le persone di buona volontà a cercare vita non nella “cultura del divertimento” ad ogni costo, ma nello sguardo su “l’altro” e sul “dopo”.

In occasione dell’iniziativa della “Notte bianca”, con semplicità condividiamo questi pensieri sparsi e ci permettiamo di raccomandare il buon senso nell’organizzazione delle manifestazioni, vista la particolare conformazione del nostro Centro storico. Dalla conoscenza del territorio e dalla esperienze del passato, lanciamo un appello al senso civico di tutti i cittadini e in particolare dei giovani. Certamente ci rivolgiamo alle Istituzioni per una maggiore attenzione alla tutela del territorio e del patrimonio artistico della Città, perché tutto sia fatto con il massimo rispetto dei residenti. Nella fattispecie, sarebbe anche auspicabile una maggiore attenzione ai volumi audio dei concerti in prossimità degli edifici sacri in modo da evitare eccessive vibrazioni alle stesse vetrate delle chiese già compromesse nel passato. Un’ulteriore attenzione va preventivamente posta sulla carenza dei servizi igienici in rapporto alle folle dei partecipanti che ha reso, nelle edizioni precedenti, indecorose ed impraticabili le vie del Centro per buona parte della mattinata, a causa della mole di lavoro per gli addetti alle pulizie.

Un maggiore controllo sul campo da parte delle forze dell’ordine e una maggiore tutela degli spazi di sicurezza per i mezzi di soccorso in tutte le aree, potranno certamente evitare incresciose conseguenze. La nostra potrebbe essere una povera voce fuori dal coro ma ci preme sottolineare che è una voce a favore di tutti e contro nessuno. Rispettiamo maggiormente noi stessi e l’ambiente in cui viviamo e scopriremo di aver rispettato così anche gli altri.

A tutti auguriamo serenità e pace.

Don Domenico Spagnoli e Don Gianfranco Travaglini, parroci 

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