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Il sindaco Magnacca interviene sul commercio abusivo danno all’economia e ai commercianti che pagano le tasse

«Comprare dagli abusivi significa comprare prodotti non sicuri e talora pericolosi per la salute. Aiuta i traffici della criminalità e le attività illecite, ma soprattutto danneggia l’economia locale e crea concorrenza sleale rispetto a quanti esercitano il commercio regolarmente pagando le tasse dovute». Ad affermarlo il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca dopo l’ennesimo sequestro effettuato ieri la Polizia municipale di articoli da mare venduti illegalmente sulla spiaggia di San Salvo Marina. I controlli sono ripresi con regolarità, pur con tutte le difficoltà dovute al ridotto numero di agenti a disposizione.

Il sindaco Magnacca ribadisce come l’Amministrazione comunale di San Salvo sia attivamente impegnata per debellare quella che è una vera e propria piaga sociale prodotta dall’abusivismo commerciale. «L’abusivismo commerciale – dice il primo cittadino di San Salvo – è un fenomeno che sta dilagando sempre più e che produce danni rilevanti in particolare ai commercianti che in maniera onesta e rispettosa delle leggi svolgono la loro attività pagando le tasse. Sono loro che dobbiamo proteggere perché l’abusivismo produce danni all’economia e alimenta l’evasione fiscale».

Il sequestro di questa merce ha evidenziato la scarsa qualità e la sicurezza dei prodotti privi del marchio CE.

Il sindaco ricorda come già dallo scorso anno l’assessorato al Commercio, coordinato dall’assessore Oliviero Faienza, ha avviato con la Confcommercio di Chieti un’iniziativa rivolta ai consumatori con un apposito decalogo per sensibilizzarli al fatto che anche chi acquista dagli abusivi ha delle precise responsabilità: ci sono sanzioni che vanno da 100 a 7.000 euro.

Acquistando dai commercianti abusivi: c’è meno sicurezza della salute non potendo controllare i processi produttivi; qualità e prezzo che non corrispondono al valore del prodotto; la contraffazione favorisce la manodopera clandestina, il sommerso e il lavoro minorile; c’è concorrenza sleale perché vengono danneggiati i commercianti che pagano le tasse; il falso produce minore entrate per lo Stato ed evasione fiscale; ricadute sociali con meno sicurezza sui luoghi di lavoro e tutele sanitarie; si alimenta la criminalità organizzata, si accresce l’assenza della cultura dell’illegalità e l’aspetto penale considerato che l’acquisto di prodotti falsi come reati minori.

 

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