“In questi due anni circa di crisi, molti lavoratori della Fondazione Padre Alberto Mileno si sono rivolti a noi delegati Aziendali della Cgil -dichiarano Venanzio Tilli e Daniele Leone– in lacrime e ci hanno detto: così si muore, non ce la facciamo più, sono circa due anni che non riceviamo più con regolarità gli stipendi e da dicembre non riceviamo ancora la tredicesima mensilità.
Non ce la facciamo più. Durante i tanti incontri ci hanno ribadito che non sanno quanto riusciranno ancora a resistere! Sono stremati e arrabbiati ma non molleranno, lotteranno per salvare i posti di lavoro e la nostra struttura, la “Fondazione Padre Alberto Mileno” che è una risorsa per il territorio del vastese”. C’è¨ anche chi ci ha raccontato come è diventato difficile vivere (ma ora anche lavorare) senza stipendio e così¨ chi ci ha esibito le bollette e la rata dei prestiti già scadute da tempo. C’e’ anche chi ci ha detto che non sa come pagare gli studi ai figli. Qualcuno ci ha chiesto: “Cosa devo fare?. Tra i lavoratori c’è anche chi ci ha ricordato che se la struttura continua a funzionare ed erogare prestazioni regolarmente E’¨ solo grazie all’impegno dei dipendenti che, nonostante non ricevono da due anni circa lo stipendio con regolarità continuano a recarsi a lavoro tutti i giorni e lo fanno con grande professionalità e umiltà e questo accade nel silenzio.
Come delegati aziendali della Cgil dopo aver ascoltato il grido di aiuto e le ragioni dei lavoratori e anche quelle dell’amministrazione, che vantano dalle Asl sopratutto quella del Molise ingenti risorse economiche.
Per questi motivi chiediamo un incontro urgente da tenersi con l’amministrazione della Fondazione, l’assessore alla sanità e il neo sindaco di Vasto Francesco Menna per cercare di reperire le risorse necessarie e utili per pagare al più presto lo stipendio arretrato e la tredicesima mensilità ai lavoratori della Fondazione che in questi due anni di crisi hanno lottato per difendere i livelli occupazionali e la struttura come risorsa per il territorio.
Vogliamo ricordarvi che “Se è vero che senza lavoro si muore, è altrettanto vero che non ricevere con regolarità da due anni gli stipendi per un padre o madre di famiglia, che deve pagare il mutuo le bollette, non solo è critico ma lentamente ti senti morire dentro, senti che stai perdendo la dignità , dovendo ridursi a chiedere soldi alla famiglia, ai parenti, etc. Quello che vorremmo è che la politica, le Asl e i vertici della Fondazione comprendano”. Per questo ci corre l’obbligo come delegati aziendali della Cgil chiedervi un incontro urgente. Siamo in un momento delicato dove è richiesto l’impegno di tutti”.