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Regolamento dei vigili contestato dalla Cisl

L’amministrazione comunale rimarca la “correttezza dell’iter procedurale”, mentre il sindacato ne stigmatizza il comportamento. E’ di nuovo polemica sul regolamento della polizia municipale approvato dalla giunta il 16 dicembre 2015.

Alle osservazioni presentate dalla Cisl e dal Diccap – che avevano evidenziato una serie di anomalie oltre a violazioni di legge e contrattuali – il sindaco Luciano Lapenna ha risposto a distanza di mesi difendendo l’operato dell’ente e negando l’incontro che i sindacati avevano chiesto.

“Sorprendono l’atteggiamento e la condotta del primo cittadino che tendono a delegittimare e dequalificare la parte sindacale tra l’indifferenza della maggioranza e dell’opposizione attenta a non disturbare il manovratore”, attacca Gabriele Martelli, segretario regionale Cisl –Fp “il sindaco negando un incontro sindacale ha dimostrato ancora una volta di non avere una sensibilità che pure dovrebbe avere un primo cittadino. Lapenna si è ben guardato dal rispondere a tutte le osservazioni che il sindacato ha presentato a febbraio 2016, perché, in realtà, non sapeva cosa rispondere. Ha cercato di ignorare la Cisl provando a delegittimarla perchè in questi anni questa sigla sindacale ha sempre vigilato e fatto sindacato senza guardare al colore dell’amministrazione, cercando sempre di tutelare i dipendenti ma forse ha dato fastidio. La Cisl, senza entrare nel merito dell’attuale battaglia elettorale, auspica che il dopo Lapenna porti subito in dote ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune il rispetto che in molte occasioni è mancato”.

Molte le questioni sollevate dai sindacati in merito al nuovo regolamento della polizia municipale, finito nel mirino della Cisl e del Diccap perché ritenuto in violazione di precise disposizioni di legge e contrattuali. Il disciplinare, approvato dalla giunta comunale “ senza alcuna contrattazione o concertazione con le organizzazioni sindacali, né alcuna consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”, cancella il concorso pubblico per l’assunzione del comandante, e manda in archivio la laurea, titolo ritenuto finora indispensabile per ricoprire tale ruolo. I sindacati avevano chiesto l’annullamento in autotutela della delibera con cui è stato varato il nuovo regolamento, che abroga e sostituisce il precedente che risale al 2003.

Anna Bontempo

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