Danni al sistema dunale – anche se limitati – causati dalla mancata adozione delle misure di tutela necessarie in un’ area protetta. Sono racchiuse nel dossier che la polizia municipale ha inviato alla Procura i risultati dell’indagine avviata nelle scorse settimane e conclusa a tempo di record. Scopo dell’inchiesta era quello di verificare l’entità dei danni alle dune e alla vegetazione protetta causati dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia dell’arenile e le eventuali responsabilità. Le ruspe si sono spinte ai piedi delle dune, distruggendo in parte un prezioso habitat naturale protetto da leggi nazionali e comunitarie, trattandosi di un’area che ricade nella riserva marina di Vasto e nel Sic (sito di interesse comunitario). Il colpo d’occhio era simile a quello di un campo arato.
“Per fortuna i danni sono stati circoscritti”, si limita a dire il comandante della polizia municipale, Giuseppe Del Moro, “abbiamo inviato una informativa alla Procura. Sarà la magistratura a stabilire se ci sono illeciti penali”.
Oltre ai sopralluoghi e ai rilievi del caso, i vigili urbani hanno anche sentito, in qualità di testi, gli operai della Pulchra, la società pubblico-privata (con il Comune socio di maggioranza) che ha effettuato la pulizia dell’arenile. Sulle audizioni c’è il massimo riserbo. L’auspicio ora è che simili casi non si ripetano mai più e che l’ente gestore della riserva – cioè il Comune – si attivi per una reale tutela dell’area.
Anna Bontempo