Spuntano come funghi. Continua ad essere disseminato di micro-discariche abusive il territorio comunale. Cumuli di pattume vengono segnalati in ogni zona della città, soprattutto in quelle periferiche dove gli incivili di turno possono scaricare indisturbati sia rifiuti domestici, sia materiale ingombrante che dovrebbe essere smaltito nell’isola ecologica, struttura di cui Vasto – città di 42mila abitanti – continua ad essere priva.
E’ di questi giorni il rinvenimento di vecchie tettoie di amianto in località Sant’Antonio Abate, all’incrocio con via vecchia per Monteodorisio. Un’altra micro-discarica, formata da materiale vario tra cui l’eternit, è stata rinvenuta in un fondo agricolo di contrada Torre Sinello, nella parte nord del territorio comunale. Insomma, l’inciviltà regna sovrana, mentre diventa sempre più urgente dotare la città di un’isola ecologica, struttura che comuni più piccoli di Vasto hanno a disposizione da diversi anni. I lavori per la realizzazione dell’eco-piazzola sono fermi da anni nel cantiere di località San Leonardo dove si intravedono, per la verità, poche opere in cemento. Per completarla il Comune ha deciso di contrarre un mutuo di 700mila euro.
“Il progetto per il completamento è stato approvato”, fa sapere il vice sindaco Vincenzo Sputore, “manca solo la gara d’appalto che potrà essere bandita solo dopo l’approvazione del bilancio di previsione”.
Nel frattempo proliferano le discariche abusive, molte delle quali sono alimentate da rifiuti ingombranti. I cittadini più civili e corretti si rivolgono all’ufficio raccolta differenziata (aperto in alcuni locali del Palazzetto dello sport) e con l’operatore dello sportello concordano un giorno per il ritiro. Molti altri, purtroppo la maggioranza, preferiscono abbandonare i rifiuti per strada. In entrambi i casi il Comune affronta dei costi che potrebbero essere evitati avendo a disposizione l’eco-piazzola, struttura che a San Salvo è stata realizzata 20 anni fa.
Anna Bontempo
