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Consorzio di Bonifica, la Copagri nulla sapeva dell’aumento dei canoni

 

 

La notizia dei consistenti aumenti a carico della contribuenza al consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto, che ci saranno nel corrente anno 2016, l’abbiamo appresa solo l’8 Gennaio scorso quando è stata convocata la prima riunione della Consulta Agricola dal neo commissario Rodolfo Mastrangelo in sostituzione del dimissionario Giampiero Leombroni. La delibera commissariale è la 53 del 10 Dicembre 2015 redatta proprio dall’ex commissario Giampiero Leombroni che, nei suoi 4 mesi d’interregno, solo una volta ha convocato la Consulta Agricola e dopo esplicita richiesta formalmente avanzata proprio dalla nostra organizzazione. In precedenza s’era palesata la possibilità, così era scritto in una relazione ricognitiva dello stato dell’arte complessivo sul piano economico – finanziario consegnataci da Leombroni a fine Ottobre 2015, della possibilità di un aumento del 20 – 30% da spalmare in un arco temporale di 2 – 4 anni. Nella riunione dello scorso 25 Gennaio tenutasi presso l’assessorato regionale alle Politiche Agricole a Pescara, convocata proprio su formale istanza di tutte le OO. PP. AA. alfine di discutere nel merito le notevoli problematiche dell’Ente consortile e del futuro che questo deve avere per l’intera economia agricola e non solo dell’intero vastese, abbiamo contestato nella forma e contenuto la delibera commissariale adottata da Giampiero Leombroni, chiesto una profonda rivisitazione e, in caso di materiale impossibilità, la presentazione di un chiaro piano industriale teso al rilancio dell’Ente unitamente ad una chiara definizione di tutte le passività ed attività.” – è quanto dichiara il presidente regionale della Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico, in merito alle notizie giornalistiche apparse sulla notizia dei consistenti aumenti dei canoni a carico della contribuenza al consorzio di bonifica Su con sede a Vasto – “ Da noi, Giampiero Leombroni non ha avuto alcun avallo per l’indiscriminato aumento. Lo abbiamo contestato nelle forme dovute ed opportune e nella sede deputata. La Consulta Agricola mai è stata sentita ed interpellata al riguardo”.

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