“Petrolio, Parco della costa teatina e consumo di suolo”. E’ su questi tre punti programmatici che si gioca la presenza di Sel nella maggioranza di centrosinistra in vista delle primarie del 6 marzo. Lo dice senza tante perifrasi Anna Suriani, assessore comunale alle politiche sociali e coordinatrice del circolo cittadino di Sel, all’indomani dell’incontro pubblico che il partito di Vendola ha organizzato nella sede della Società Operaia per dialogare sul futuro della città e per rivendicare il ruolo avuto all’interno della compagine amministrativa.
Ma chi si aspettava qualche anticipazione sulla partecipazione di Sinistra, ecologia e libertà alla consultazione democratica con un proprio candidato sindaco (la scelta potrebbe ricadere sulla consigliera Paola Cianci), è rimasto deluso.
“E’ ancora prematuro”, taglia corto la Suriani, “per noi è prioritario fissare dei punti programmatici sui quali non indietreggeremo di un passo. Bisogna anche stabilire quali sono le forze politiche della coalizione. A noi sta a cuore soprattutto la definizione dei rapporti con Abruzzo civico”.
Chiaro il riferimento alla eventuale partecipazione dell’ingegner Edmondo Laudazi (sostenuto dal consigliere regionale Mario Olivieri), con la sua lista civica Il Nuovo Faro, alle primarie del 6 marzo. Sulla sua persona e sulla sua storia politica potrebbe arrivare il veto di Sel.
All’incontro ha partecipato una folta rappresentanza degli alleati storici: i segretari cittadini del Pd e del Psi, Antonio Del Casale e Luigi Rampa, l’assessore Luigi Marcello, i referenti delle associazioni locali e Francesco Menna, capogruppo consiliare Pd e candidato del partito democratico alle primarie del centrosinistra, il quale nel suo intervento ha toccato i temi che stanno più a cuore all’ala sinistra della coalizione. Menna è stato piuttosto convincente quando ha dichiarato di volersi proporre come “interlocutore con le sensibilità del Pd più vicine alla sinistra”.
Sel potrebbe rinunciare a presentare un proprio candidato e convergere sulla candidatura di Menna? E’ una ipotesi nient’affatto peregrina.
Anna Bontempo