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Regione: si dibatte su DPEF e Bilancio, ma il M5S occupa i banchi della Giunta e scatta la censura

L’ultimo Consiglio regionale dell’anno non poteva non registrare una forte contrapposizione tra maggioranza ed opposizione visto che la seduta deve approvare i tre documenti contabili della gestione di un Ente, documento di programmazione economico finanziario, la legge di stabilità e bilancio di previsione 2016, che è stato definito, con un atto accusatorio esplicito, ‘Bilancio nascosto’ in quanto proprio le opposizioni, non hanno avuto la possibilità di prendere visioni dei suoi capitoli di spesa.

Ed è questo uno dei motivi su cui si è basata la clamorosa presa di posizione dei cinque consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle (Marcozzi, Mercante, Smargiassi, Pettinari, Ranieri) che hanno simbolicamente occupato gli scranni del presidente della Giunta e degli assessori affiggendo cartelli di protesta (visibili in foto).

Brusca la reazione di Luciano D’Alfonso che con la collaborazione di un usciere ha tolto di forza la sedia da sotto il sedere di Sara Marcozzi mentre venivano strappati via i cartelli affissi.

“Il M5S sta occupando pacificamente i banchi della maggioranza per richiedere che prima di discutere il bilancio ed il Def vengano consegnati i singoli capitoli di spesa, in modo da garantire la tutela dei contribuenti abruzzesi e la trasparenza sui conti di una Regione che è sempre più chiusa in se stessa privilegiando pochi elitari cittadini e lasciando nel baratro tutti gli altri”, scrivevano i grillini, che aggiungevano “la nostra protesta è pacifica, un gesto così violento è sintomo di un Presidente che non ha più la lucidità e la capacità di governare. Non sa gestire le opposizioni come pretende di gestire la Regione? Sono settimane che chiediamo i capitoli di spesa del Bilancio non ce li hanno mai dati nonostante il nostro diritto ad averli. Oggi ci chiedono di votare e discutere documenti al buio, gli abruzzesi hanno il diritto di conoscere come sono stati spesi e come saranno spesi i loro soldi e noi vogliamo difendere questo diritto”.

E poi l’uscita dall’Aula di tutti i pentastellati che affermavano: ”a seguito della nostra azione dimostrativa è seguita una reazione spropositata del Presidente Luciano D’Alfonso. Abbiamo deciso di abbandonare l’Aula perché non c’è stata data la possibilità di visionare i capitoli del bilancio, dunque non c’è niente di cui discutere. Il Gruppo consiliare del M5S esprime solidarietà alla collega Sara Marcozzi”.

Un atto, quello dei grillini, condannato dal capogruppo del PD Sandro Mariani che ha parlato dello “ennesimo teatrino inscenato dal Movimento 5 Stelle per impedire lo svolgimento dei lavori del Consiglio regionale, è un vero e proprio delitto di vilipendio, non solo a carico dell’assise istituzionale, bensì nei confronti dell’intero popolo abruzzese”.

Per Mariani esistono altri modi “di porre in essere le proprie rimostranze, cui nessun membro della maggioranza si è mai sottratto in questi giorni di assiduo lavoro in commissione e tantomeno intende sottrarsi oggi in Consiglio. Le lamentele continue dei 5 Stelle sono ormai una litania di cui i cittadini sono stanchi e che non possiamo permettere oltre, per non mandare in stallo la funzione della Regione nei confronti degli stessi”.

“L’atteggiamento irresponsabile di impedire lo svolgimento di un’assemblea legislativa – chiosa l’esponente democratico – denota inequivocabilmente quale sia il loro livello di attenzione nei confronti dei nostri concittadini, lo sprezzo che hanno nei confronti delle istituzioni regionali e dunque dei problemi quotidiani che tra mille difficoltà, cerchiamo di affrontare e di risolvere”.

“Abbiamo dichiarato e ribadito a più riprese l’inconsistenza dei documenti programmatici oggi in discussione in Consiglio regionale”, ha detto invece il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo – ma siamo qui a fare la nostra opposizione decisa, determinata, ma sempre con l’intento di essere costruttivi e ridurre i danni causati agli abruzzesi”.

“Non condivido questo modo di fare opposizione ad uso e consumo delle telecamere – prosegue Febbo – per poi non rimanere in Aula a fare il proprio lavoro, ma al tempo stesso è assolutamente da stigmatizzare il comportamento grave tenuto dal Presidente dalla Giunta D’Alfonso che, di fronte a una protesta pacifica, non può e non deve tenere comportamenti inaccettabili e incompatibili con l’alto ruolo che ricopre. Ci aspetteremmo da lui, massimo esponente di una maggioranza di centrosinistra, un atteggiamento più democratico e disponibile al dialogo”.

In giornata l’Ufficio di Presidenza dell’Emiciclo formato da Giuseppe Di Pangrazio, Lucrezio Paolini, Paolo Gatti, Alessio Monaco, Giorgio D’Ignazio ha evidenziato che “il comportamento di questa mattina del M5S, teso a impedire il regolare svolgimento dei lavori consiliari, si è rivelato lesivo degli interessi e dei diritti della Comunità Abruzzese.

L’azione dei Consiglieri pentastellati è stata lesiva della dignità dell’Istituzione e dell’Assemblea tutta. Attuando un vero e proprio atto di forza, il M5S ha impedito ai Consiglieri regionali, sia di maggioranza sia di minoranza, di svolgere il loro ruolo di rappresentanti eletti dai cittadini e, come tali, nel pieno diritto di salvaguardare il regolare svolgimento dei lavori assembleari, dedicati all’approvazione dello strumento di bilancio, cuore e motore dei vari e molteplici aspetti che interessano l’Abruzzo che produce, che progetta, che garantisce sostegno al sociale e alle attività culturali e di ricerca.

La conseguenza è che l’Ufficio di Presidenza ha già disposto l’applicazione del comma 5 dell’art. 53 del Regolamento interno per il funzionamento dei lavori del Consiglio regionale, comminando, nei confronti dei Consiglieri del Gruppo del M5S, la sanzione della “censura”, che è la prima forma di sanzione prevista dal Regolamento stesso. Questo, al fine di garantire in futuro la regolarità delle sedute consiliari, nel pieno rispetto dell’Istituzione regionale, con l’evidenza che non sarà più consentito ad alcuno di offendere né le Istituzioni né le persone “.

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