È doveroso tornare sulla questione dell’Ospedale perché intorno al “San Pio”, che di pio ha poco o nulla, si giocano da anni partite politiche spartitorie e clientelari sulle spalle e sulla salute dei cittadini del Vastese. Le passerelle dei politicanti di turno che promettono Emodinamica, Primo Livello, nuovo Ospedale, tutto e il contrario di tutto e fine del Commissariamento per liberare finalmente energie e risorse, debbono finire.
Va detto con chiarezza che il disavanzo accumulato non consente alcuna uscita dal Commissariamento. Per uscirne bisogna risanare e per risanare occorre riorganizzare, verbo utilizzato come eufemismo per non dire tagliare. Tagliare non si può dire poiché a giugno ci sono le elezioni e il bisogno di voti è irrefrenabile. Poi, si salvi chi può. Se il personale medico e paramedico è sotto il livello di guardia persino per un Ospedale di base, com’è possibile sognare il Primo Livello? Sognare, del resto, non costa nulla, ma svegliarsi dal sogno senza Emodinamica e senza Prima Livello sarà durissimo, purché avvenga dopo il voto.
La verità è che le competenze di chi gestisce questa macchina politico-elettorale non sono affatto evidenti, mentre le correlazioni e gli intrecci tra pubblico e privato lo sono fin troppo. Intanto, tutto volge verso Chieti e Pescara, persino gli esami per la Scuola Infermieri. Lezioni a Vasto, esami a Chieti. Una tragicommedia. Forse è arrivato il momento anche per i medici e il personale tutto di fare come i Sindaci, di scendere in strada, con azioni dirompenti. La politica per ogni avanzamento di carriera, per ogni piccola promozione toglie liberta e dignità. Il cittadino, di un Ospedale dove si amministra la politica ancor prima della salute, non sa che farsene. Anzi, risulta dannoso. Per la sua salute.
Davide D’Alessandro