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Vasto Marina, ecco come sarà l’ex “villaggio dei pescatori”

Passeggiando sul lungomare di Vasto marina lo sguardo è stato attirato da una imponente costruzione che sta sorgendo sul sito che noi vastesi conosciamo come “Villaggio dei pescatori” lì, proprio dinanzi all’immensa piazza che il Comune di Vasto, nei mesi scorsi, ha intitolato alla Guardia Costiera. Quella costruzione in fase di realizzazione mi ha incuriosito e mi ha spinto ad approfondire lo studio di quella trasformazione urbana in atto in uno dei punti più belli e centrali di Vasto marina. Nel grande cantiere allestito dalla MIDAL Srl, la società che fa capo al noto imprenditore vastese Mimmo Crisci che si è assicurato il consistente appalto, si lavora alacremente per rispettare i tempi prestabiliti.

Un intervento di notevolissima importanza, denominato Piano di Recupero Urbano, che, probabilmente, fino ad ora i vastesi non hanno valutato a sufficienza. Un intervento il cui costo è di circa 10 milioni di euro, finanziati dallo stato. Cifra davvero consistente, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, che ridà impulso all’economia cittadina. Un intervento che, allorquando sarà portato a termine, muterà l’aspetto di Vasto marina valorizzando un’area davvero molto importante. Ho così appreso che l’intervento progettuale trova la sua localizzazione nell’ambito delle politiche della casa intraprese dal comune di Vasto per la riqualificazione ed il recupero di aree esistenti nel tessuto urbano, già fortemente degradate. Le operazioni di recupero e di riqualificazione del tessuto urbano centrale e periferico, unitamente al disegno della nuova città, costituiscono da tempo le problematiche del dibattito socio-culturale in corso. Negli anni  ‘50, in piena emergenza abitativa il Comune di Vasto, aveva perseguito un programma di insediamento con fondi statali e con assegnazione di alloggi alle famiglie meno abbienti. Il programma era stato strutturato in funzione delle esigenze di quegli anni e consentì in particolare la localizzazione, in zone marine di particolare pregio ambientale, di insediare famiglie dedite alla pesca. Attualmente, i mutamenti sociali e le scelte urbanistiche dell’Amministrazione, perseguono il fine di un recupero urbanistico ed ambientale, al fine di migliorare questi “luoghi”, sia in termini di paesaggio che in termini di socialità e di “vivibilità”. La sperimentazione a cui si appresta a dare impulso, è quella di consentire prioritariamente un reinserimento sociale a quelle famiglie di pescatori residenti a  “Vasto Marina”,  attualmente emarginati dal contesto urbano e quindi da reinserire nel “tessuto vivo” della città, operando delle scelte ben determinate ma  al tempo stesso concrete ed attuabili.

In particolare il programma di recupero urbano in atto ed il conseguente “Piano” si caratterizzano nella unitarietà della proposta e come  meglio esplicato in seguito, nell’integrazione organica delle diverse zone urbane di intervento. Infine il concorso di risorse pubbliche e private, nonché l’associazione fra i soggetti proponenti pubblici e privati, fanno sì  che il recupero di queste aree, in sincronia con la tutela del paesaggio, diano quell’impulso positivo alla città ed al relativo comprensorio consentendo di innescare quel processo virtuoso che si concretizza nel migliorare la qualità della vita e nell’incentivare nuova occupazione.

L’area di intervento è quella zona situata a ridosso dell’arenile demaniale, non distante dal “nucleo  storico” della marina di Vasto, rappresentato dalla stazione ferroviaria ed il relativo ambito edificatorio. Zona, racchiusa oltre che dal limite naturale (arenile) già evidenziato, dal limite “viario”, costituito dal doppio tracciato della S.S. 16 dell’attigua linea ferroviaria. In generale tutta la fascia costiera è caratterizzata dalla carenza di servizi sia di interesse turistico, sia di interesse pubblico che sociale. I fabbricati presenti in quest’ambito, che è stato suddiviso in due sottozone, sono risalenti  agli anni ‘60 e ’70, e la tipologia è prevalentemente in quella “linea” o a “palazzina” con 4 o 5 piani fuori terra. Gli edifici non essendo di particolare interesse architettonico, contrastano con il contesto in cui sono ubicati e con le tipologie predominanti, della marina in generale; essi , nella quasi totalità, necessitano prevalentemente di intervento e di ristrutturazione e manutenzione straordinaria. Pertanto sulla scorta delle considerazioni appena evidenziate, questo particolare ambito, essendo fra l’altro uno dei  pochi quartieri della marina avente residenzialità stabile, necessita di opere che qualifichino meglio gli aspetti sociali e di incontro delle famiglie residenti, oltre al miglioramento degli standards urbanistici ed in particolare dei parcheggi. Gli interventi previsti, saranno articolati nelle varie fasi di attuazione seguendo il principio di massima razionalità nella gestione ed esecuzione dei lavori per le diverse categorie, privilegiando quelle scelte che comportino in assoluto il minimo disagio alle famiglie interessate dalle operazioni di recupero.

Pertanto al fine di ridurre il tempo massimo di esecuzione delle opere di ristrutturazione, che è stato prefissato in mesi 24 dalla data di consegna dei lavori, si è proceduto,  in primis, alla demolizione del mercato coperto, per poi passare alla realizzazione dei 16 alloggi  di E.R.P. sovvenzionata  e alla realizzazione di n. 28 alloggi di edilizia convenzionata nell’ambito di “Vasto Marina” via Dalmazia ed alla infrastrutturazione della zona interessata, soluzione che consentirà di eseguire tutte le operazioni di recupero in maniera agevole per i residenti di “Vasto Marina”, e per gli stessi operatori interessati dal programma. Successivamente si procederà ad effettuare la demolizione delle palazzine esistenti e alla realizzazione dei restanti lotti che consentire la totale agibilità e funzionalità dell’intero comparto.  La realizzazione dei singoli alloggi, avverrà mediante l’uso appropriato di tecnologie innovative finalizzate al contenimento dei consumi energetici ed al superamento delle barriere architettoniche nel pieno rispetto della Legge 10/91 e della Legge 13/89.

Peppino Forte

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