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Finisce in carcere per lesioni pluriaggravate

Nella mattinata odierna la Procura della Repubblica di Lanciano ha eseguito un ordinanza dei custodia cautelare in carcere nei confronti di D.M. cl.92 per il reato di lesioni pluriaggravate ai danni di un anziano, aggredito e picchiato violentemente per futili motivi di viabilità il 20 settembre, a Lanciano. Gli uomini dell’Arma della Compagnia CC di Lanciano, questa mattina, su disposizione della Dott.ssa Rosaria Vecchi, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano, hanno eseguito l’ordinanza emessa dal GIP presso il locale Tribunale dott. Massimo Canosa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’indagato, che quel giorno guidava senza patente per non averla aver mai conseguita , giunto nei pressi della rotonda della via per Treglio, aveva incrociato l’anziano che alla guida del suo mezzo aveva dimenticato di disinserire l’indicatore di direzione.

Da ciò era scaturito un diverbio e il fatto che il malcapitato gli aveva fatto un gesto sconveniente con la mano, lo aveva mandato in escandescenza e dopo averlo raggiunto e costretto a fermarsi, lo aveva preso a calci e pugni lasciandolo a terra e dileguandosi subito dopo facendo perdere le sue tracce. L’anziano, in stato di semincoscienza era tornato a casa e dopo due giorni a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni era stato accompagnato dai familiari all’ospedale dove i medici gli avevano subito diagnosticato un trauma cranico facciale con ematomi intercerebrali ed emorragia, con una prognosi superiore ai 40 giorni. I Carabinieri della Compagnia di Lanciano, intervenuti presso l’ospedale, hanno subito avviato le indagini e, grazie alle indicazioni fornite da alcuni testimoni e dall’anziano stesso, sono riusciti a risalire al responsabile , pugile di professione, peraltro già noto alle Forze dell’Ordine per altri episodi violenti. Sulla base delle risultanze investigative prodotte dagli uomini dell’Arma, l’Autorità Giudiziaria di Lanciano, vista l’indole particolarmente violenta del giovane e suoi specifici precedenti giudiziari , ha disposto nei suo confronti la massima misura custodiale, unica idonea a fronteggiare l’elevato pericolo di recidiva.

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