Se fosse stato approvato il pioppo nero di Vasto Marina non avrebbe subito nei mesi scorsi quella potatura invasiva e deturpante che ha spinto alcune associazioni locali a presentare un esposto. Stiamo parlando del regolamento del verde, un disciplinare che il comune di Lanciano ha adottato nei mesi scorsi, recependo gran parte delle richieste avanzate dal Wwf. A Vasto il documento è stato presentato nel 2008 da Stefano Taglioli, guardia ecologica del Wwf, Luigi Cinquina botanico e Marisa Ulisse, all’epoca consigliera comunale del Pd. Ha “dormito” per circa sette anni in qualche cassetto del Comune, è stato tirato fuori dall’assessore Marco Marra ed è ora al vaglio del collega Luigi Marcello.
“Lo sto esaminando”, si limita a dire il delegato della giunta guidata dal sindaco Luciano Lapenna, che promette di avviare l’iter per l’approvazione. Il regolamento si pone come obiettivo la tutela del patrimonio arboreo cittadino, drasticamente ridotto a causa della massiccia espansione edilizia che Vasto ha conosciuto negli ultimi dieci anni. Tutela che non deve essere riservata solo al verde pubblico, ma anche a quello privato. “Il disciplinare tiene conto della specie e delle dimensioni”, spiega Taglioli, “la tutela non è appannaggio solo degli alberi pregevoli dal punto di vista naturalistico, ma riservata anche a quelli che, pur non avendo tali caratteristiche, hanno dimensioni rilevanti”.
Ne è un tipico esempio il pioppo nero di piazza Rodi, a Vasto Marina, inserito nell’elenco degli alberi monumentali per la sua imponenza. Nei mesi scorsi è stato vittima di una potatura invasiva e deturpante, effettuata senza rispettare criteri estetici, tecnici e di stabilità della pianta. Ha subito una capitozzatura, cioè un taglio indiscriminato dei rami, la più dannosa pratica di arboricoltura conosciuta e purtroppo molto diffusa. “Capitozzature come quella subita dal pioppo devono essere evitate”, aggiunge Taglioli, “nel regolamento c’è un capitolo intero dedicato alle potature e alle tecniche che devono essere utilizzate per non danneggiare la pianta”. Ora le associazioni che da sempre reclamano maggiore attenzione per il verde sperano che il regolamento, rimasto per sette anni in qualche cassetto, possa spiccare il volo per essere approvato fra qualche mese. “E’ quanto ci auguriamo”, chiosa Taglioli, “senza il regolamento il Comune non riesce ad intervenire efficacemente”.
Anna Bontempo