Forse nessuno avrebbe potuto immaginare che la elezione di una carica tutto sommato marginale del Consiglio comunale, ovvero quello di vice-presidente oltretutto in quota maggioranza, avrebbe potuto avere strascichi così consistenti, e invece a Vasto capita anche questo. Così dopo essere stato chiamato direttamente in causa dalle accuse di Massimo Desiati stavolta la palla passa al presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte che ha diffuso la seguente nota che, come accaduto per il portavoce di Vastoduemilasedici, riportiamo integralmente.
“Premetto che non ho nessuna voglia di polemizzare con il Signor Massimo Desiati, politico “navigato” che calca le scene della politica locale, provinciale e regionale, da quasi 35 anni, con i risultati che tutti i cittadini conoscono.
Ma, poiché mi chiama in causa -in relazione a quanto avvenuto ieri l’altro all’interno dell’aula consigliare di Palazzo di Città – mi vedo costretto, mio malgrado, ad intervenire per alcune precisazioni.
Desiati si gloria di aver scoperto che “il signor M.M.” che collabora sulla testata giornalistica che dirigo ‘Notizie in Piazza’ di ‘Piazza Rossetti’ “altri non è che Peppino Forte”.
Al signor Desiati preciso di aver inviato agli organi di informazione la nota, pubblicata sul mio blog ed a firma di M.M., a seguito delle volute errate versioni fornite alla stampa da chi nella vicenda della nomina del vice presidente del Consiglio comunale ha tentato un’operazione di basso livello rimediando una pessima figura.
Tuttavia lo rassicuro subito: condivido in toto (anche in qualità di direttore di quella testata) l’editoriale pubblicato. Sì, perché ieri l’altro in Consiglio comunale si è consumata una scorrettezza istituzionale che un presidente del Consiglio ha il diritto di denunciare pubblicamente.
Il Signor Massimo Desiati farebbe bene a spiegare ai vastesi come si è comportato allorquando in Consiglio comunale sono stati votati il presidente del Consiglio, i due vice (uno di maggioranza ed uno di minoranza) ed i presidenti ed i componenti le Commissioni Consiliari.
Se fosse valido il suo ragionamento in tutti gli organismi elettivi si andrebbe a creare la possibilità di far decidere a chi ha i maggiori numeri la persona più “comoda” da collocare al vertice di quegli organismi. Ovvero, la maggioranza andrebbe ad intromettersi nelle scelte che spettano alla minoranza! Il rispetto dei ruoli e delle istituzioni lo si manifesta proprio in quelle circostanze.
Desiati pone una domanda “Ma poi, perché mai i Consiglieri di Opposizione non avrebbero dovuto votare per eleggere il Vice Presidente del proprio Consiglio?” La risposta è semplicissima: perché le minoranze hanno eletto il loro vice presidente il giorno in cui il nuovo Consiglio comunale si insediò (luglio 2011).
Quel vice presidente che andava a sostituire Gino Marcello, passato sui banchi della Giunta, doveva essere scelto e votato dai consiglieri della maggioranza. Le minoranze avrebbero potuto far ricorso alla scheda bianca o all’uscita dall’aula così come è consuetudine fare in tutti i Consigli comunali, provinciali (fino a qualche tempo fa) e regionali d’Italia.
Il Signor Massimo Desiati dimentica di riferire degli intensi contatti intercorsi tra consiglieri del centrodestra e dell’estrema sinistra per tentare di “imporre” con la legge dei numeri il consigliere Elio Baccalà (persona irreprensibile e preparata alla pari degli altri), fino a qualche minuto prima del voto. Appellarsi al fatto che Baccalà faccia parte del gruppo misto è un debole tentativo di trovare una giustificazione per una scelta che non è risultata vincente. Un brutto segnale per la politica. Un pericoloso precedente per l’istituzione comunale.
Per quanto concerne i comportamenti di consiglieri facenti parte della minoranza il Signor Desiati farebbe bene a chiarirsi all’interno della sua area politica di riferimento.
Infine, al consigliere Desiati ricordo la correttezza istituzionale e personale tenuta dal sottoscritto e dall’intera maggioranza anche in “delicate” circostanze del passato.
In riferimento agli “impeti” del sottoscritto ricordo al Signor Desiati che senza fingimenti e travestimenti, così com’è nel mio carattere, mi sento libero di esprimere le mie idee.
Quella libertà che i miei antenati hanno conquistato lottando contro il regime fascista, tanto caro a Massimo Desiati, non potrà togliermela nessuno. Specie Desiati”.