Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 48enne rumeno accusato dell’omicidio del connazionale Ion Sotu perpetrato in contrada Padula di Montenero di Bisaccia tra le 22.00 e le 23.00 di lunedì 28 settembre, la zona dove entrambi sembra che vivessero alla giornata dimorando in un casolare disabitato nei pressi della ferrovia.
Ieri pomeriggio l’interrogatorio di garanzia che il Gip di Larino, Daniele Colucci, ha condotto in un reparto dell’ospedale Cardarelli di Campobasso dove l’accusato si trova ricoverato dopo aver accusato un malore che ne aveva consigliato dapprima il trasferimento al ‘Vietri’ di Larino e, poi, quello nel nosocomio del capoluogo di regione.
Assistito dal suo legale, Simone Coscia, l’uomo ha deciso di non rispondere alle domande del Giudice che, nonostante che l’avvocato difensore abbia avanzato richiesta di scarcerazione o di una misura meno afflittiva, qualche ora più tardi ha disposto la convalida del fermo.
Intanto c’è attesa per il risultato dell’autopsia sul corpo del Sotu disposta dal sostituto procuratore di Larino Luca Venturi, che coordina le indagini, autopsia affidata ad un anatomo-patologo dell’Istituto di Foggia, anche se la ricognizione cadaverica eseguita nell’immediato lascia pochi margini di errore di valutazione sulle cause del decesso dal momento che sono state rinvenute ferite inferte con calci e con un bastone.
Si cerca di ricostruire la dinamica dei fatti anche se l’ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di un violento alterco nato tra i due che probabilmente erano sotto gli effetti dell’abuso di alcool.
