Scovato un altro garage per incontri sessuali, è il quinto individuato sulla riviera dai controlli antiprostituzione della polizia municipale di San Salvo. Si allunga, quindi, la lista delle alcove scoperte alla marina. Si tratta del quinto locale smantellato dai vigili urbani diretti dal comandante Saverio Di Fiore.
La mano dura dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Tiziana Magnacca si sta facendo sentire. L’obiettivo, da qui ai prossimi mesi, è quello di “ripulire” San Salvo Marina da un fenomeno che in questi ultimi anni si è allargato a macchia d’olio.
L’operazione, come si ricorderà, è partita due settimane fa da una serie di verifiche in due condomini sul lungomare. Nelle prossime ore il comandante Di Florio rimetterà un dettagliato rapporto nelle mani dell’autorità giudiziaria. Anche i proprietari degli immobili rischiano: per loro potrebbe scattare l’ipotesi di favoreggiamento della prostituzione.
Le indagini proseguono a ritmo serrato. L’obiettivo è quello di andare a fondo ad un fenomeno emerso in questi ultimi giorni grazie alla collaborazione di alcuni cittadini: garage e rimesse trasformati in alcove per incontri a luci rosse, con affitti in nero gonfiati.
C’è attesa, infine, per il processo iniziato nove anni fa a carico di cinque persone coinvolge nell’operazione “tacchi a spillo”. La vicenda risale al 2006. Gli imputati sono il gestore di un locale notturno, il titolare di un residence, una romena di 33 anni e un operaio. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione.