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Assistenza ridotta all’ex ospedale, la giunta attacca la delibera Asl

“Il piano di rilancio dell’ospedale di Gissi? L’unico provvedimento adottato finora è la riduzione dell’orario del Punto di primo intervento da 24 a 12 ore”. Il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo và all’attacco della Asl che con la delibera del 30 luglio scorso ha ridimensionato il servizio in attesa della riconversione in Hospice del nosocomio gissano attraverso l’attivazione di 8 posti letto per malati terminali, 20 per la Residenza sanitaria assistenziale e altri 40 per due moduli residenziali per disabili adulti (Rada). Per l’amministrazione comunale di Gissi – che ha presentato ricorso al Tar di Pescara per chiedere l’annullamento, previa sospensiva, della delibera adottata dall’Azienda Sanitaria, limitatamente alla parte in cui è stato ridotto l’orario del Punto di Primo intervento (Ppi), l’attuale riduzione “è solo il preludio alla soppressione del servizio”. La prima udienza è in programma il 24 settembre. Il Comune di Gissi è rappresentato dall’avv. Cristiano Bertoncini del foro di Vasto.

“Privare il medio e alto Vastese di un Punto di primo intervento causerebbe gravissime conseguenze per la cittadinanza”,spiega il sindaco, “ che sarebbe costretta a riversarsi sul Pronto soccorso di Vasto che, come è noto, specie in alcuni periodi dell’anno, è oberato oltremisura di lavoro e quindi, difficilmente, con il medesimo personale ed i medesimi spazi, riuscirebbe a far fronte all’incremento di domanda di assistenza. Inoltre, è evidente, che un Ppi a 12 ore non ha alcun senso, è solo il preludio alla inevitabile prossima soppressione del servizio. C’è chi sostiene che, anche dopo la chiusura del Ppi, l’assistenza medica sarebbe comunque garantita nel Vastese dal servizio 118 o dal medico di guardia: costoro evidentemente ignorano che se l’ambulanza esce dal Pta di Gissi per eseguire un intervento nei comuni del medio e alto Vastese, normalmente, date le condizioni disastrate della viabilità provinciale, non riesce a tornare in sede se non prima di due – tre ore. Si ignora anche”, prosegue Chieffo, “ che il medico di guardia, che ha una dotazione di strumenti limitata, esegue visite domiciliari e non rimane fisso nella struttura; quindi, vi è il rischio concreto che il cittadino bisognoso di assistenza medica recatosi al Pta (dove prima c’era il Punto di Primo intervento e prima ancora il Pronto soccorso) oggi rischia seriamente di non trovare nessun medico. L’amministrazione comunale di Gissi ha cercato di indurre la Asl a rivedere la propria decisione relativamente al Ppi, invitandola a sospendere il provvedimento, in attesa di attuare altre iniziative in grado di assicurare la continuità assistenziale. Poiché tali richieste sono rimaste inascoltate si è deciso di ricorrere al Tar”.

Anna Bontempo (fonte il centro)ospedale-di-Gissi_1-266x179

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