Finalmente le nubi si sono diradate e per la prima sera dall’inizio di questa ventesima edizione il Vasto Film Fest non ha subito i disagi dovuti ai capricci metereologici. E in effetti le cose sono andate meglio, per una quarta serata dedicata alla riscoperta delle radici profonde, dell’emigrazione, dell’apertura verso le altre culture dell’Adriatico. Ma andiamo con ordine. A cominciare dal pomeriggio quando i giovani filmaker ed appassionati di cinema hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il tema ‘Dante al cinema’ curato da Mirko Menna (Centro europeo di studi rossettiani) e Giuliana Nuvoli (Università degli studi di Milano). Un’esperienza importante che è venuta dopo l’incontro con Agostino Ferrente, regista e uno degli artefici dell’Orchestra di piazza Vittorio, che ha regalato anche sprazzi di umorismo.
E Ferrente è salito anche sul palco del cine-incontro nei giardini di Palazzo d’Avalos, dove è stato sollecitato da Daniela Poggi, anche per la storia personale, ad esprimere un’opinione su emigrazione ed accoglienza. Il regista ha inteso da subito criticare le estremizzazioni nell’uno e nell’altro senso soprattutto a fini elettorali, ribadendo come si è giunti ad una situazione simile agli anni ’60 con un flusso emigratorio dall’Italia superiore a quello immigratorio verso il Bel paese.
Ha parlato di emergenza che va certamente risolta con l’impegno di tutti “e non è vero che tolgono lavoro agli italiani, perché se gli immigrati decidessero di incrociare le braccia il nord-est dovrebbe chiudere”.
Al fianco del regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, direttore artistico e produttore musicale di Cerignola, Matilde Caterina, la 72 enne artista di Montagano (Cb), una delle scoperte del film campione di incassi ‘Sole a catinelle’, interamente girato proprio in Molise. Ed è stato l’organizzatore della manifestazione, nonché interprete anch’egli del film di Checco Zalone, a raccontare come e perché Matilde sia stata scelta. L’evento di ieri sera ha permesso di conoscere meglio il talento e l’ecletticità di quella donna salita improvvisamente alla ribalta interpretando la zia di Checco.
“Io vivo la fama così, in modo normale”, ha detto, prima di deliziare i presenti con un canto del suo paese e il suono della fisarmonica.
Anche se la sua sera sarà quella odierna, sul palchetto è salita anche l’attrice albanese Flonja Kodheli. Trapiantata a 13 anni in quel di Bruxelles dove i genitori si erano trasferiti per motivi di lavoro, la giovane interprete di film quali ‘Vergine giurata’ e ‘Bota cafè’ ha mantenuto sempre vivo il legame con la sua terra e così quando ha saputo che nei pressi di Vasto vi erano comunità arbëreshë, ovvero gli albanesi di Italia, ha voluto visitarne una. Infatti ha trascorso la mattinata ad Ururi (una delle quattro comunità molisane) dove “ho fatto la giapponese”.
Sorprendente, infine, è stato Enrico Ianniello che ha saputo destreggiarsi alla grande tra la serietà di alcune domande e l’umorismo insito nell’animo campano. 45enne casertano con figlio al seguito, Ianniello è uno degli interpreti teatrali più apprezzati da Nanni Moretti che lo ha scelto nel cast di due suoi film, ‘Habemus papam’ del 2011 e dello ‘Mia madre’ del 2015 che ha presentato ieri sera.
Tra il serio, nel quale si è parlato anche dei nuovi linguaggi come motori propulsivi del cambiamento, e il faceto, con il ricordo di alcuni episodi esilaranti vissuti con la propria nonna, Enrico ha parlato anche del suo lavoro teatrale ed editoriale.
Nel corso della sua vita ha tradotto molti testi dal catalano e dal gallego in italiano, ma ha saputo trovare nel napoletano la lingua giusta per tradurre la pièce ‘I giocatori’ che sta riscuotendo grande successo nei teatri di tutto il Paese. Tanto teatro, dunque, ma anche tv dove tornerà a interpretare il commissario Vincenzo Nappi nella nuova serie di ‘Un passo dal cielo’.
Tra le sue mani il libro “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”, frutto del suo talento letterario, che gli ha consentito di mettere in bacheca il Premio Campiello come migliore opera prima e proprio l’altra sera anche il Premio John Fante di Torricella Peligna. Come ha ricordato si era già impegnato in alcuni scritti senza però portarli a pubblicazione e, forse anche per questo, non si aspettava un tale successo, che, invece, è arrivato.
Io penso che la felicità non derivi dalla ricchezza o dal successo – ha detto – ma da cose quali una bella famiglia”. Ed è proprio su questo cardine importante che trova perno la storia del libro, “una famiglia atipica con genitori che non si sono sposati e un figlio che riesce a creare un nuovo linguaggio grazie alla sua capacità di fischiare e che possono capire solo gli ultimi”.
Un libro divertente con un intreccio di personaggi capaci di mettersi sempre in situazioni esilaranti. Ianniello, però, ha svelato anche una chicca inaspettata, ovvero che presto nelle sale uscirà anche il suo primo film come regista, attore e sceneggiatore.
Sul palco del cortile, per chiudere, targa ricordo anche per il regista Riccardo Milani che ha introdotto il film ‘Il posto dell’anima’ interamente girato a Vasto e dintorni nel 2003. Set che donò anche l’amore di Paola Cortellesi con la quale è poi convolato a nozze. Milano ha ricordato quei momenti, quella Vasto, la scelta della città prima di introdurre la pellicola ‘Scusate se esisto’ che ha visto sua moglie protagonista insieme a Raoul Bova. Milani che in Abruzzo, nel parco nazionale, ha acquistato una casa nella quale partorisce i suoi progetti.
Riviviamo la serata attraverso le splendide immagini di Massimo Molino.
Luigi Spadaccini
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