Tolgono la catena, entrano con le auto e, dopo aver “scaricato” passeggeri, ombrelloni e sdraio, tornano indietro. Neanche le catene e i lucchetti, accompagnati dall’annuncio di sanzioni salatissime, riescono a scoraggiare l’accesso delle auto nella riserva naturale di Punta Aderci. In questi ultimi giorni, nonostante i divieti, molte macchine erano parcheggiate lungo i sentieri dell’area protetta, pur sapendo che in caso di controllo della polizia municipale sarebbero incappati in pesanti multe: 81 euro per il divieto di transito e 41 euro per chi lascia l’auto lungo i sentieri. Altre auto sono state lasciate in divieto di sosta prima della catena, creando caos e intralcio all’eventuale passaggio dei mezzi di soccorso, all’accesso dei disabili e impedendo le manovre di retromarcia di chi, nonostante i divieti, percorre la strada sterrata.
“Non osiamo pensare cosa succederà nei prossimi giorni, quando torneranno le belle giornate” – commentavano alcuni frequentatori della Riserva di Punta Aderci, sconcertati dai comportamenti incivili di quanto si avventurano lungo i sentieri nonostante le catene e i lucchetti. Ma ci sono anche le persone rispettose che parcheggiano le macchine nell’area di sosta o lunghi i vialoni della zona industriale, raggiungendo a piedi spiagge e calette.
“Devo dire che rispetto agli anni passato la situazione è migliorata – tira le somme Alessia Felizzi, referente della Cogecstre, la cooperativa di Penne che gestisce l’oasi costiera – si è vero ci sono ancora tante persone indisciplinate che snobbano i divieti e che entrano con le auto, ci sono i furbetti che fanno servizio taxi, ma ci sono anche molti visitatori rispettosi. L’altra nota positiva è il maggior controllo da parte della polizia municipale”.
L’ordinanza di chiusura, scattata il primo maggio scorso, si è resa inevitabile dopo l’approvazione del progetto sulla viabilità della “Via Verde” della costa dei trabocchi da parte del ministero dello sviluppo economico, che ha condizionato i finanziamenti per la pista ciclabile alla interdizione dell’accesso alle auto. Il provvedimento è stato motivato anche dalla necessità di garantire sicurezza e protezione ambientale, dal momento che la zona è stata spesso oggetto di atti vandalici, con danneggiamento alle strutture ed alla vegetazione.
Anna Bontempo