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Ex Golden Lady, la paura di essere dimenticati

Purtroppo ha tutti i connotati della drammaticità il silenzio che è sceso sulla vicenda della ex Golden Lady di contrada Terzi a Gissi. Una riconversione fallita, tante promesse, tanti incontri, ma di concreto nulla di fatto. Ed allora non può non essere comprensibile la nuova alzata di voce dei rappresentanti di categoria che senza mezzi termini accusano il fatto che “avevamo riposto molte aspettative rispetto alle dichiarazioni ufficiali della Regione in merito, ma ad oggi non possiamo che constatare amaramente che la discontinuita’ a livello politico avvenuta come giunta regionale porta con sé la continuita’ nella non soluzione della vertenza Golden Lady, nonostante gli impegni assunti in campagna elettorale, dinanzi allo stabilimento”.

Come non ricordare quelle che più di qualcuno definì le passerelle politiche in Valsinello nella primavera di un anno fa. A conclusione del summit del 18 giugno, quello che avrebbe dovuto segnare una svolta nella trattativa con la Emarc, la Regione Abruzzo aveva chiesto ai presenti riservatezza su tutta la vicenda che “doveva essere funzionale a non creare problemi alla trattativa in corso per la definizione del piano industriale dell’azienda interessata”.

“Ma, ad oggi – lamentano sindacati e lavoratori – abbiamo il timore che, in assenza di notizie ufficiali, la riservatezza possa trasformarsi in oblio per un intero territorio e per le centinaia di persone che tra qualche giorno termineranno anche l’ultimo periodo di mobilita’ e quindi resteranno a breve senza nessuno sostegno economico (altri 50 gia’ da un anno versano in questa condizione)”.

Non poteva, dunque, mancare un appello alla politica, forze, parlamentari, assessori o consiglieri regionali e comunali, sindaci del territorio, chiamati “fattivamente a dare un contributo concreto a questa drammatica situazione”.

“Noi nei prossimi giorni – dicono le segreterie provinciali delle rappresentanze di categoria – in assenza di notizie ufficiali, ci faremo carico di verificare la possibilita’ di riattivare il percorso nazionale che possa ricoinvolgere tutti i soggetti interessati a partire dalla Golden Lady”.

Intanto il giudice del lavoro ha emanato una sentenza che fa tirare un piccolo sospiro di sollievo a 110 lavoratori coinvolti nella prima fallimentare riconversione degli stabilimenti nel progetto Silda Invest. Ammonta a 283.474,00 euro il totale delle somme che il Calzaturificio Del Gatto, che si era fatto garante dell’avventura Silda, società dichiarata fallita, dovrà versare ai lavoratori, 146.674,00 euro di retribuzioni non corrisposte e 136.800,00 euro di Tfr.

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