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Sanatoria insegne selvagge, una batosta da 1.000 euro

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Presentano la domanda per far autorizzare l’insegna e si vedono applicare una sanzione di 800 euro alla quale vanno aggiunte le spese per le marche da bollo e l’onorario per i tecnici. Brutta sorpresa per i commercianti di Vasto Marina alle prese in questi giorni con la regolarizzazione della segnaletica installata per pubblicizzare il locale. Oltre al pagamento della “oblazione” dovuta per la richiesta di autorizzazione in sanatoria, che ammonta a 516 euro, si sono visti richiedere 258 euro in più per “danno ambientale”. Soldi che la Sovrintendenza reclama essendo il quartiere rivierasco sottoposto al vincolo paesaggistico.

Inutile dire che gli operatori reduci dal pagamento della Tasi (tassa sui servizi indivisibili) e dell’Imu (Imposta municipale unica), sono esasperati per l’ennesimo gabello.

“L’anno scorso il Comune ci ha chiesto di presentare una richiesta di autorizzazione corredata da planimetrie, come se la sanatoria dovesse riguardare una casa e non una semplice insegna – raccontano alcuni commercianti – abbiamo fatto tutto quello che ci è stato richiesto, ma nelle scorse settimane siamo stati informati che la pratica non può essere accolta perché manca l’ok della Sovrintendenza. Tradotto in soldoni significa che dobbiamo versare circa mille euro, ai quali va aggiunto l’onorario per i tecnici”.

Alcuni operatori si sono rivolti ai loro legali, altri hanno preferito aggirare  l’ostacolo rimuovendo l’insegna. Altri ancora l’hanno capovolta, un escamotage che consente di non pagare la tassa. Nel mirino degli esercenti è finito il Comune, diventato bersaglio delle proteste dei commercianti.

“L’esasperazione degli operatori è comprensibile, anche alla luce della difficile situazione economica, ma non è colpa dell’amministrazione comunale – spiega l’assessore all’Urbanistica, Luigi Masciulli – abbiamo ricevuto una nota dalla Sovrintendenza che reclama il pagamento della sanzione per danno ambientale e non possiamo certo far finta di niente.”

La querelle sulle insegne “selvagge” va avanti dal 2012, facendo registrare più di una polemica a causa dei controlli a tappeto effettuati a suo tempo dalla polizia municipale. L’anno scorso il Comune ha pubblicato un avviso con cui invitava i titolari delle attività commerciali, degli impianti industriali e delle agenzie di servizi a presentare domanda entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del bando per regolarizzare pannelli e cartelloni e per non incorrere nelle sanzioni. Il termine di scadenza era stato fissato al 26 luglio 2014. A distanza di un anno la polemica ha ripreso vigore con qualche strascico in più. Nei mesi scorsi sono stati gli esercenti del centro storico a protestare contro il “caro insegna” coprendo targhe e cartelli.

Anna Bontempo (il centro)

 

 

 

 

 

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