E’ stato Claudio Moffa, docente all’Università di Teramo e autore del libro “Rompere la gabbia”, il relatore dell’evento intitolato “L’euro, la crisi economica, la sovranità ceduta?” organizzato nella sala convegni degli ex Palazzi scolastici di corso Italia da Giovani in Movimento, evento introdotto dalle testimonianze di alcuni imprenditori e commercianti del territorio, che hanno voluto raccontare il difficile momento che vivono le attività, le aziende e le famiglie.
È stato, poi, il Responsabile di “GiM”, Marco Di Michele Marisi, a parlare senza mezzi termini di “Europa a due velocità con un evidente dominio tedesco che ha rotto l’unità europea consegnandoci un Continente che ad oggi si mostra diviso tra Paesi forti e Paesi deboli, tra Paesi del Nord e paesi dell’Europa Mediterranea, e tra Paesi filotedeschi e Paesi che invece contestano e contrastano la leadership tedesca. L’influenza della Germania in questa Unione – ha poi annotato di Michele Marisi – è diventata talmente forte che sta pian piano conquistando, a colpi di spread e tassi di interesse, gli altri Stati Membri.”
Sulla moneta unica, invece, il Professor Moffa ha incentrato il suo intervento, lasciando poi spazio alle numerose domande che giungevano dal pubblico, curioso di conoscere cosa comporterebbe una uscita dall’euro.
Moffa ha parlato dei perché e dei come della crisi, passando per quella microlocale e quella internazionale, non dimenticando l’anatocismo (ovvero il pagamento degli interessi su altri interessi che ha messo in ginocchio anche l’Italia) e il signoraggio (ovvero il dover pagare per il conio delle monete e la stampa delle banconote).
Per rispondere allo stato contingente tre le soluzioni possibili, un controllo diretto dei Paesi sulla BCE, l’affiancamento di una moneta locale all’euro, l’uscita dall’euro. Per avallare le proprie tesi ha ricordato quanto accade in Ungheria, che è l’unico Paese dell’UE ad avere una crescita come la Germania, ma anche l’unico a non adottare l’euro, ma una moneta propria.
Non ha lesinato accuse alla politica, Moffa, incapace di fare scelte coraggiose ribadendo come le banche abbiano riallargato un po’ le maglie del credito, tornando a far circolare denaro, solo dopo la drastica e dura presa di posizione della Grecia.
Tanti gli spunti di riflessione derivati dall’esposizione del prof. dell’UniTE.
Purtroppo, per un imprevisto di lavoro, il dott. Gennaro Varone, Magistrato presso la Procura della Repubblica a Pescara, non è riuscito ad arrivare in tempo in città.
L. S.
