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Vecchi frigoriferi abbandonati sulla strada

 

Due vecchi elettrodomestici buttati per strada, vicino ai contenitori per la raccolta differenziata, a pochi metri di distanza dal sito dove è in costruzione da anni l’isola ecologica, in località San Leonardo. L’ennesimo episodio di inciviltà va in scena all’Incoronata, zona della città che in questi ultimi dieci anni ha conosciuto una massiccia espansione edilizia.

Chi si è voluto sbarazzare dei due freezer non ci ha pensato su due volte: li ha ammucchiati vicino ai contenitori senza preoccuparsi di richiedere l’intervento degli uffici comunali che assicurano il ritiro degli ingombranti a domicilio. Basta telefonare al numero verde e prendere appuntamento con l’operatore dello sportello. Un atto di civiltà che non costa niente. I residenti hanno richiesto l’intervento della polizia municipale.

«I frigoriferi sono lì da venerdì scorso», assicurano alcuni condomini. L’episodio ha rinfocolato le polemiche sull’isola ecologica. I lavori per la realizzazione dell’eco-piazzola con annesso Centro per il riuso, sono fermi da più di tre anni in località San Leonardo, nei pressi del capannone municipale. Il Comune, che ha destinato una quota dei fondi (70mila euro) alla realizzazione del monumento all’Arma dei carabinieri in via Alborato, sta aspettando che si sblocchino i finanziamenti fermi al ministero dell’Ambiente. Nel frattempo spende 45 mila euro l’anno per il ritiro dei rifiuti ingombranti: elettrodomestici rotti, mobili vecchi, frigoriferi e lavatrici, che spesso vanno ad alimentare le tante discariche abusive disseminate sul territorio comunale, per la cui bonifica l’ente è costretto a sopportare ulteriori costi.

«Ritardare l’apertura dell’isola ecologica non fa altro che creare disagi a chi deve smaltire determinati tipi di rifiuti e aumentare l’antipatico fenomeno delle discariche abusive», sostiene Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani In Movimento, il sodalizio dei giovani del centrodestra vastese, «è un problema che non può essere risolto solo e soltanto con la repressione. Occorre innanzitutto mettere i cittadini nelle condizioni di potersi disfare in maniera semplice di rifiuti ingombranti e ciò è possibile soltanto con l’isola ecologica. Solo dopo aver dato a tutti l’opportunità di andare a San Leonardo e liberarsi di masserizie, calcinacci, oli esausti e chi più ne ha più ne metta, si potrà pensare di punire chi non osserverà le regole. Tra l’altro i controlli e le bonifiche sono più costosi della prevenzione, e non sempre consentono di limitare i danni ad esempio relativamente alla dispersione sul terreno e dunque nelle falde acquifere, di liquidi nocivi».

 

Anna Bontempo (ilcentro)

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