“Siamo usciti a testa alta dall’ultima verifica della Sezione regionale della Corte dei Conti e per la provincia di Chieti nessun dissesto”. Lo annuncia il Presidente della Provincia Mario Pupillo che incassa nuovamente la fiducia della Sezione di Controllo della Corte dei Conti dell’Abruzzo cui spetta il compito di vigilare periodicamente sull’esecuzione del piano di riequilibrio pluriennale approvato nel settembre 2013.
Come noto, la Provincia di Chieti, si trova in stato di c.d. “pre-dissesto” ed è quindi tenuta al rispetto di un piano di riequilibrio pluriennale, approvato dalla precedente Amministrazione nel 2013, che prevede la necessità di riequilibrare la gestione dell’ente nell’arco temporale di un decennio. La verifica del rispetto del Piano è rimessa alla Corte dei conti, sezione regionale di controllo per l’Abruzzo. In sede di effettuazione di tale verifica, la Corte ha rilevato che la Provincia di Chieti non ha rispettato il Piano nell’anno 2014 ma che tale mancato rispetto non è dovuto alla mancanza di interventi dell’ente sul versante della riduzione della spesa – che anzi, al netto del contributo imposto dallo Stato, risulta inferiore a quanto previsto nel Piano – bensì causa dei tagli di risorse imposti dal Governo.
“Risultano quindi ampiamente riconosciuti i meriti della Amministrazione provinciale per i notevoli sforzi compiuti sul versante della riduzione della spesa corrente e, in particolare su quella relativa al costo del personale, delle locazioni passive e delle prestazioni di servizi. Tiriamo un sospiro di sollievo – continua il Presidente Pupillo – Dal confronto dei dati 2014 e quelli 2013 emergono risultati positivi delle politiche di riduzione della spesa corrente del 10%, dato che include tra l’altro il contributo al risanamento della finanza pubblica di ben 4,3 mln, richiesto dal D.L. n. 66/2014”.
Esprime parole di fiducia il Presidente Pupillo dopo la pronuncia della Corte dei Conti: ”Non ci stiamo scoraggiando, seppur consapevoli della gravità della nostra situazione finanziaria che assomiglia sempre più a quella della maggior parte delle realtà provinciali e continuiamo a lavorare per risanare le casse dell’ente e per erogare servizi ai cittadini in un ruolo che rivestiamo ancora, nonostante tutto, e con professionalità valide che non vanno disperse nel processo di riorganizzazione in atto. L’efficacia del nostro lavoro lo ha compreso bene la Corte dei Conti quando abbiamo comunicato di voler attivare due misure straordinarie contemplate dall’attuale quadro normativo in modo da arginare il disavanzo accumulato e che ci tengo a precisare la stessa Corte imputa a fattori non strutturali ma a fattori “esogeni”, ovvero esterni rispetto alle scelte politiche e amministrative dell’Ente: la riduzione dei trasferimenti statali sul lato dell’entrata e il contributo straordinario alla finanza pubblica e le sanzioni derivanti dalla violazione del patto di stabilità nel 2013 sul versante della spesa”.
Più in dettaglio, la prima misura straordinaria consiste nell’avviare l’operazione di cessione a titolo oneroso del patrimonio immobiliare di proprietà delle Province ad un fondo della Invimit Sgr secondo le procedure previste dalla Circolare 1/2015 nell’ottica di una progressiva alienazione.
Il secondo asso nella manica è l’attivazione della misura di ristrutturazione debitoria recentemente prevista nella legge 190/2014, la quale in considerazione del processo di trasferimento delle funzioni di cui all’ articolo 1, comma 89, della legge 7 aprile 2014, n. 56, consente alle province di rinegoziare le rate di ammortamento dei mutui in scadenza nell’anno 2015 che non siano stati trasferiti al Ministero dell’economia e delle finanze, con conseguente rimodulazione del relativo piano di ammortamento.