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Vasto: quello di ieri il terzo femminicidio in tre anni e mezzo

Quello che è successo ieri sera a Vasto Marina non può non lasciare sgomenti, oltretutto proprio perché avvenuto, tragicamente, nel giorno in cui si celebra la Festa della donna; lo stesso giorno in cui Papa Francesco nell’Angelus del mattino avevo voluto dedicare “un saluto a tutte le donne che ogni giorno cercano di costruire una società più umana e accogliente” ricordando come “l’8 marzo è un’occasione per ribadire l’importanza delle donne e la necessità della loro presenza nella vita”

Ed anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si era rivolto alle donne affermano “senza di voi l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale”.
Parole che evidentemente non hanno raggiunto il cuore di Joseph che ieri sera ha deciso di togliere la vita alla sua compagna di vita. Quattro mesi di convivenza, di litigi, sfociati in quell’atto di violenza inconsulta e incomprensibile ai più.

E pensare che dall’ottobre del 2011 si tratta del terzo caso nella sola Vasto. Come dimenticare la morte dell’allora 24enne ragazza lituana, Neila Bureikaite, in via S. Pertini, per mano del suo compagno; o quella di Mirella La Palombara, qualche giorno dopo in un condominio di Vasto Marina, in quell’omicidio suicidio per mano del marito che ha lasciato sgomenta tutta la città.

Episodi che non possono non far riflettere e che non possono non riaccendere i riflettori sul femminicidio e la violenza di genere. Troppo spesso si pensa che le cose siano lontane da noi, dalla nostra realtà e, invece, ogni giorno che passa tocchiamo con mano che le appartengono ormai anche alla nostra quotidianità e ch enon possiamo girare l afaccia e far finta che non esistano.

Già, perché non dimentichiamo come siano in continuo aumento, grazie anche a una maggiore emersione favorita dalla collaborazione tra Forze dell’Ordine, Asl e altri enti, le donne che chiedono aiuto contro le violenze costrette a subire quotidianamente anche nella nostra città.

E diventa allora comprensibile l’amaro sfogo di Felicia Zulli, del centro DonnAttiva, che su un noto social network parla di “Sgomento, Rabbia, Dolore…”
“Inutile dirlo forse – aggiunge – Oggi è per Noi del Centro Antiviolenza DonnAttiva una giornata triste e terribile. Una giornata colma di sgomento, rabbia e dolore. Nonostante l’impegno quotidiano delle operatrici del ns Centro non siamo riuscite ad arrivare a Daniela.

Daniela non si è mai rivolta al ns sportello. Questo è però solo un dettaglio e non attenua il senso di impotenza e di frustrazione.
Certo le donne vittime di violenza, lo diciamo sempre, devono scegliere di farsi aiutare e non abbiamo strumenti, se non la semplice comunicazione della nostra esistenza, dell’esistenza del Centro, per aiutarle a fidarsi di Noi.
Eppure rimane il dubbio di NON essere riuscite a fare abbastanza per evitare questa ulteriore tragedia che ferisce e colpisce tutte noi e, sono certa, anche tutta la comunità che insieme a noi sta cercando di contrastare il fenomeno!”.

Ora non resta che attendere che si faccia chiarezza su quanto accaduto ieri sera, ma, intanto, non si può non pensare a quell’ennesima vita spezzata.

L. S.

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