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San Salvo: “Educare per crescere nella legalità”, lo spot per denunciare il lavoro nero

educare alla legalità_lavoro neroProsegue la campagna di sensibilizzazione alla legalità del progetto “Educare per crescere nella legalità” (realizzato dal Comune di San Salvo grazie ai fondi per la Sicurezza e legalità della Regione Abruzzo) attraverso il lancio del quinto video dal titolo: Legalità e lavoro nero.

Il bisogno di sopravvivere nella vita di tutti i giorni. E’ questo il motivo principale che spinge molte persone ad accontentarsi di forme, modi e tempi di lavoro ai limiti delle loro forze, senza orario, ai limiti molte volte dell’umano come nei casi di semischiavitù di cui si è sentito parlare. Lavori sottopagati, in condizioni igienico-sanitarie a volte disdicevoli, senza alcuna tutela. E’ il lavoro nero, la modalità certa ma anche più insicura di lavorare. E’ quel lavoro per cui tutti sono disposti ad aprirti le porte, anzi ti bussa alla porta e ti viene a cercare perché percepisce ed intercetta chi “ha bisogno” di lavorare.

E’ nello stesso tempo l’esigenza di ridurre il costo del lavoro, il bisogno di competitività, di farsi largo in un mercato sempre più globalizzato in cui vince chi è più concorrente rispetto agli altri, che orienta le aziende ad “investire” in manodopera che renda in termini di produttività, ma che riduca ai minimi termini i costi di impresa.

C’è un filo che lega indissolubilmente legalità – rispetto delle regole – garanzie e diritti, per l’impresa e per il lavoro, che ancora oggi, nella realtà dei fatti, è estremamente labile.

La considerazione elementare che non c’è sviluppo buono – e buone condizioni di lavoro – senza una piena affermazione della legalità, del rispetto delle regole, dell’ affermazione di garanzie e diritti, deve costituire uno stimolo a rafforzare l’impegno per contrastare ogni forma di illegalità. Un impegno che non può che muovere dall’assunzione di comportamenti responsabili, di rispetto delle regole, di tutte le regole, da parte di chi vuole affermare uno sviluppo libero da condizionamenti e distorsioni della concorrenza.

L’affermazione della cultura delle regole è, a volte, un passaggio ancora da realizzare. Serve buona cultura d’impresa e altrettanto buona capacità di rappresentanza per fare della libertà d’impresa e dei diritti del lavoro il cardine di un “patto sociale” che ponga una netta discriminazione tra condotte legali e condotte illegali.

Il video è visibile all’indirizzo https://vimeo.com/117798854

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