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A Cupello il papà allena la squadra del figlio

Di FrancescoMagari non sarà un caso unico, ma di sicuro ha ben pochi eguali. Si tratta di una squadra di calcio, il Cupello, e di una famiglia: quella dei Di Francesco. Giuseppe e Oreste, padre e figlio, sono entrambi tesserati per i rossoblù, che stanno disputando un più che onorevole campionato di Eccellenza. Fin qui nulla di strano, dato che capita spesso di incappare in realtà a conduzione familiare. Soprattutto tra i Dilettantisti. La vera anomalia sta nei ruoli e nell’età dei due protagonisti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, il maggiore, ovvero papà Giuseppe (classe ’52), svolge il ruolo di allenatore, agli ordini del figlio (classe ’81), che del Cupello Calcio, nato dalla fusione tra la Virtus e lo United, è il presidente. “Da tre anni”, conferma Oreste Di Francesco, “ovvero da quando, assieme ad un gruppo di amici, decidemmo di rilevare la gestione dello United Cupello”. Sulla cui panchina sedeva, appunto, papà Giuseppe: “Appena insediato”, prosegue Di Francesco junior, “mi posi subito il problema di questa particolare situazione e solo dopo averne discusso con gli altri componenti la società, ottenendo il loro assenso, decisi di lasciare tutto come prima”. Scelta quantomai felice, alla luce dei successivi risultati, caratterizzati da due promozioni di fila (dalla Seconda fino alla Promozione) e dalla già citata fusione, perfezionata nell’estate scorsa, con la Virtus Cupello. “Previo ulteriore consulto”, rammenta l’attuale presidente, “col resto della dirigenza, anche perchè quello di Eccellenza era un campionato duro, nel quale mio padre non si era mai cimentato. Ecco perchè ritengo doveroso, da parte mia, ringraziare in primis il gruppo dirigenziale, e poi la squadra, che sta facendo qualcosa di davvero eccezionale”. Il connubio tra i due Di Francesco, comunque, ha origine antiche, quando cioè Oreste giocava nello Scerni (attaccante assai prolifico, vanta  oltre cento gol all’attivo, tra Prima, Seconda categoria e Promozione), proprio alle dipendenze del papà. “Per lui”, svela lo stesso Giuseppe Di Francesco, “è stata più una penalizzazione che un vantaggio, dato che pretendevo tantissimo, proprio per non dare adito a sospetti o ad accuse di eventuali favoritismi. Ricordo che un giorno, durante un incontro, Oreste mise in discussione alcuni miei suggerimenti tattici. Ebbene, lo tolsi immediatamente dal campo”. “In tali frangenti”, ribatte Oreste, “devo ammettere che mi arrabbiavo, ma oggi, col senno di poi, non posso che ringraziarlo, perchè mi rendo conto che ha sempre agito per il mio bene e per salvaguadarmi da possibili malignità”. Il ricordo più bello di quel periodo? “Il lungo ed emozionante abbraccio che ci scambiammo al termine della gara col Fresa, che sancì la nostra promozione, dalla Seconda alla Prima”. Anche Giuseppe Di Francesco, comunque, ha una storia tutta da raccontare. Trent’anni di ininterrotta attività spesa sui campi: da allenatore (con diverse promozioni all’attivo ed altrettanti titoli giovanili) ma anche da osservatore, per conto dell’Inter, negli anni Ottanta. Tanti i giocatori scovati in giro per l’Abruzzo, il più importante dei quali è l’attuale portiere della Roma Morgan De Sanctis: “Lo vidi in un torneo Giovanissimi”, ricorda Giuseppe, “e lo segnalai al Vicenza. Quanto a me, ai tempi della Vastese di mister De Biasi (col quale ancora si sente, ndc) e di Salvioni, il compianto patron Marramiero insisteva affinchè frequentassi Coverciano per conseguire il patentino. Io però ho sempre considerato il calcio un hobby (Di Francesco, ora in pensione, ha lavorato per tanti anni nell’ENI, ndc), e non una professione, e così non se ne fece nulla. Rimpianti? Nessuno, dato che sono contento di quello che ho fatto e che intendo continuare a fare”. L’ultima, grande particolarità dell’attuale trainer del Cupello Calcio è il fatto di mettere, da sempre, l’aspetto comportamentale davanti a tutto: “Le vittorie di cui vado più fiero”, conferma, “sono quelle della Coppa Disciplina, che ho conquistato diverse volte e che spero di vincere anche quest’anno”. Non a caso, ad oggi, il Cupello Calcio è in testa alla speciale classifica dell’Eccellenza, davanti al Pineto. “Un onore per me”, conclude Giuseppe Di Francesco, “visto che quello teramano è da sempre uno dei club in assoluto più corretti del calcio abruzzese”. (s.d.c.)

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