Banner Top
Banner Top

Rimborsopoli: richiesta di archiviazione per Tagliente, Prospero, Argirò

tribunale pescara_2A distanza di quasi 12 mesi da quando lo scandalo Rimborsopoli ha colpito la Giunta regionale a guida Gianni Chiodi arrivano le prime decisioni della magistratura. Infatti, i Pm che hanno condotto le indagini, Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, come anticipato da Il Centro, hanno chiesto l’archiviazione per 15 indagati tra i quali gli ex consiglieri regionali Giuseppe Tagliente, Antonio Prospero e Nicola Argirò. Insieme a loro analoga decisione è stata riservata a Lanfranco Venturoni, Carlo Costantini, Federica Carpineta, Giorgio De Matteis, Cesare D’Alessandro, Riccardo Chiavaroli, Franco Caramanico, Emilio Nasuti, Alessandra Petri, Lorenzo Sospiri, Nicoletta Verì e Luciano Terra.
Insomma in totale sono ben 15 gli ex (e/o attuali) consiglieri regionali che escono a testa dai procedimenti inerenti l’inchiesta che fece non poco scalpore quando il 23 gennaio 2014 dalla Procura di Pescara uscirono le notizie sulle indagini in corso.

Una inchiesta cha aveva portato i Pm ad ipotizzare ben tre tipi di reato nell’arco temporale 2009-2012: quello di truffa aggravata, limitato all’inizio della consiliatura regionale, quando Giunta e assessori anticipavano le spese e i rimborsi erano a debito; quello di peculato per l’uso di carta di credito a fini non istituzionali; quello di falso ideologico per fatturazioni con dati non rispondenti al vero.

Si parlava di fatture di vitto e alloggio per missioni prive delle necessarie autorizzazioni, ovvero mai effettuate; fatture di vitto e alloggio artatamente gonfiate negli importi; fatture relative ad alloggiamenti e strutture di lusso non consentite dalle norme regionali, ma giustificate con false dichiarazioni di indisponibilità di strutture di minor livello; ma anche di acquisto di biglietti aerei in business class anche per parenti e non, il pernottamento in hotel di lusso, il pagamento di altre camere anche quando si viaggiava da soli, pranzi degni dell’invito del miglior Lucullo e finanche l’acquisto di una bottiglia di barolo da 95 euro.

Il 13 febbraio del 2014 si erano chiusi i primi intensi interrogatori, ma si era fin da subito capito che in molti casi i conti della Procura non tornavano: basti pensare proprio al caso di Argirò al quale veniva contestata una incongruenza di 70-80 euro. I tre ex consiglieri regionali del vastese si erano subito espressi in termini di tranquillità e subito dopo gli interrogatori avevano parlato di “colloquio sereno”, nel quale avevano “chiarito la loro posizione”

Ora il deciso dietro front del duo Bellelli-Di Florio che di fatto sancisce la totale estraneità ai fatti contestati da parte dei 15 indagati.

Stessa sorte non è toccata invece a Mauro Di Dalmazio, Gianfranco Giuliante e  Angelo Di Paolo per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio.

Anche i big dell’allora governo regionale restano indagati, ma per loro è scattato un provvedimento di competenza territoriale. Sarà infatti la Procura di Roma a decidere il destino dell’ex governatore Gianni Chiodi, del sue vice Alfredo Castiglione, di Paolo Gatti, di Luigi De Fanis e Carlo Masci; quella di Rimini deciderà sul caso Nazario Pagano, quella di Verona giudicherà Mauro Febbo.

 

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.