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Su sanità e Guardie mediche le opposizioni attaccano D’Alfonso e C.

guardia_medicaEra il 29 agosto 2014 quando il neo-governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, si recava a Canneto per promettere ai cittadini anche di Celenza sul Trigno, dove si approssimava la chiusura della Guardia medica, che entro 120 giorni avrebbe reso operativa la nuova casa della salute. Una promessa non mantenuta che in primis gli attivisti del Movimento 5 Stelle, guidati dal consigliere regionale Pietro Smargiassi, hanno voluto sbeffeggiare con un platonico taglio del nastro per inaugurare quella che è divenuta la casa della salute fantasma.

A rincarare la dose ci ha pensato il Presidente della commissione vigilanza e consigliere regionale, Mauro Febbo: “La campagna elettorale è finita da molti mesi – ha detto – e credo che molti cittadini hanno preso contezza della realtà dei fatti e soprattutto delle false promesse dichiarate da D’Alfonso sullo stato delle Guardie mediche ricadenti nel territorio dell’alto vastese”.

“Credo sia veramente deplorevole – spiega ancora Febbo – annunciare e promettere servizi sanitari come se fossero dettate da semplici decisioni prese a tavolino visto che nella passata gestione l’Esecutivo regionale ha affrontato il problema con grande serietà e studiando il risanamento sanitario regionale ascoltando soprattutto le esigenze di tutti i territori. Ricordo, inoltre, che le scelte in campo sanitario non sono riconducibili a semplici promesse ma devono essere pianificate attraverso il Tavolo tecnico di monitoraggio per la verifica degli adempimenti regionali e dal Comitato permanente per la verifica dei Lea. Nello specifico avevamo affrontato con grande responsabilità le problematiche inerenti la Guardia medica nel Comune di Celenza illustrando le motivazioni di alcune scelte fatte sull’alto vastese e come si intendeva portare avanti la riorganizzazione nel complesso di tutto il vastese medio-alto. A distanza di qualche mese infatti emergono le nostre ragioni e le nostre precedenti scelte mentre vengono a galla le bugie e false promesse che non hanno le gambe per camminare rispetto al complesso riordino sanitario messo in campo dal precedente Governo Chiodi. Quindi invito il neo Presidente D’Alfonso a muoversi con cautela e coscienza sul tema sanitario e soprattutto sulle prestazioni dei servizi che non possono essere riconducibili a mere promesse territoriali dal sapore di campagna elettorale ma impostate invece secondo una logica regionale e, soprattutto, di gestione dei costi. Infatti basta vedere cosa sta succedendo in questi giorni al Centro di riabilitazione ‘San Francesco’ di Vasto, dove mi risulta che anche questo Istituto sia stato ‘coccolato e attenzionato’ da D’Alfonso durante la campagna elettorale, che ha grosse difficoltà nel pagare gli stipendi ai propri dipendenti dopo aver erogato servizi e prestazioni”. “

Pertanto – conclude Mauro Febbo – credo sia opportuno continuare ad affrontare il tema sanitario con tutte le cautele del caso continuando sulla scia del risanamento intrapreso dalla passata gestione e non lasciare assolutamente che la Sanità regionale scivoli di nuovo sul piano squisitamente politico altrimenti potrebbero ripresentarsi alcuni spettri del passato con tutte le conseguenze che ne deriverebbero che l’Abruzzo e gli abruzzesi francamente non meritano”.

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