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Comune di Vasto, quasi 5 milioni di crediti non riscossi

desiati-bischiaSi è conclusa l’attività di ricomposizione dei crediti vantati dal Comune di Vasto, nei confronti delle sole attività d’impresa con partita Iva (esclusi, quindi, i privati cittadini), che ha tenuto impegnato il consigliere comunale di Progetto per Vasto, Massimo Desiati. Si è trattato di un lavoro lungo e impegnativo, come ha sottolineato lo stesso Desiati durante la conferenza stampa di ieri mattina, portato a termine in collaborazione con gli uffici comunali, della Soget e dell’Aipa.
Durante l’incontro con la stampa, a cui ha partecipato anche il consigliere comunale Andrea Bischia, Desiati ha ricostruito il lungo iter, dalla richiesta di accesso agli atti al passaggio presso la Commissione della Presidenza del Consiglio per il parere richiesto dalla Segreteria generale, fino al conseguente studio presentato ieri.
Questi i risultati diffusi:
Crediti da riscuotere per importi aggregati: per quanto riguarda l’Ici, ammonta a 323.080,37 euro la somma non riscossa nel 2007, 483.283,00 nel 2008, 468.129,00 nel 2009, 500.135,00 nel 2010 e 784.423,00 nel 2010, per un totale di 2.559.050,37 euro; per quanto riguarda la Tarsu, 87.967,95 euro nel 2007, 125.279,77 nel 2008, 146.696,45 nel 2009, 250.345,97 nel 2010, 302.457,87 nel 2011 e 329.715,20 nel 2012 per un totale di 1.633.513,21 euro, di cui 1.242.463,21 dichiarati e 391.050,00 accertati. Per quanto riguarda infine la Tosap, 76.794,00 nel 2007, 117.889,28 nel 2008, 99.459,58 nel 2009, 95.240,47 nel 2010, 105.463,78 nel 2011, 146.494,10 nel 2012 e 126.892,05 nel 2013, per un totale di 768.233,26. Tra Ici, Tarsu e Tosap, quindi, i crediti totali non riscossi negli anni di riferimento ammontano a 4.960.769,84 euro.
“Dai totali qui conteggiati, – è stato spiegato – sono già stati detratti gli importi relativi a posizioni debitorie annullate, a seguito di verifica, o soddisfatte, a seguito di accertamento. È possibile, inoltre, che i totali possano, in parte, discostarsi dalla precisa realtà, fatto imputabile agli accertamenti in corso ma, in ogni caso, le variazioni sarebbero, in percentuale, di scarso rilievo sui totali stessi. Variazioni di maggior rilievo, invece, sarebbero prodotte se potessero essere aggiunti gli importi relativi a ICI 2012/2103 e TARSU 2013, dati ancora in corso di registrazione e verifica”.
Dai dati emersi, i consiglieri Desiati e Bischia hanno quindi tratto alcune considerazioni di carattere politico-amministrativo: Il Comune di Vasto non è certo l’unico Comune d’Italia a trovarsi nelle condizioni di scarsa disponibilità finanziaria, anche a causa dell’evasione di imposte e tasse locali. L’attenzione va però rivolta, piuttosto, alla sua capacità e volontà di far fronte a tale evenienza. È impensabile, infatti, procedere in costanti e generalizzati aumenti delle imposte e delle tasse, a cui, da quest’anno, si aggiunge anche la TASI; imporre l’aliquota massima per l’addizionale comunale IRPEF, senza detrazioni per le fasce deboli (circa 400 mila euro); applicare l’aliquota massima per IMU+TASI per le seconde case, non adoperarsi per abbassare i costi della raccolta rifiuti, pur sapendo di dover coprire per il 100% la spesa del servizio; eliminare (ad oggi è ancora così) alcune agevolazioni nel pagamento della TARSU per le famiglie con persone con invalidità; è impensabile applicare aumenti del 150% sulle insegne pubblicitarie delle attività del Centro della città e di Vasto Marina, applicare la Tassa di soggiorno per le attività ricettive da far pagare ai turisti, è assurdo fare tutto ciò prima ancora di recuperare i crediti e l’evasione accumulati negli anni”.
Come precisato dagli stessi consiglieri, “la nostra iniziativa non è certo sospinta da atteggiamento poliziesco o, addirittura, persecutorio nei confronti delle imprese operanti sul territorio della città. La nostra azione è rivolta ad assicurare, per quanto possibile, un’equità contributiva senza la quale i cittadini, quelli scrupolosi nell’osservare, con diligenza, tutte le scadenze relative alle imposte e tasse comunali, considererebbero le stesse, così come in effetti giustamente considerano, inique ed eccessive”.
La soluzione ideale per gli esponenti di PpV è una sola: “pagare meno, pagare tutti”:
Riteniamo che questa attività di verifica – hanno concluso Desiati e Bischia – possa risultare utile al nostro Comune ed all’intera Comunità vastese. Il principio a cui attenersi, secondo noi il più giusto, è quello del “pagare meno pagare tutti”, intervenendo con ipotesi di rateizzazione per le situazioni più compromesse e stratificate nel tempo. Siamo coscienti del fatto che la situazione economica è tale da porre in vera difficoltà molte imprese, anche piccole, operanti a Vasto ma è impensabile che determinate situazioni debitorie si trascinino per anni, con il concreto rischio che possano godere della prescrizione quinquennale”.

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