Il Presidente della Sasi, Domenico Scutti, risponde per le rime sia ad Antonio Turdò che all’avvocato Isabella Mugoni.
Entrambi, nei giorni scorsi, avevano ritenuto illegittimo il distacco del servizio idrico a un ristoratore perché l’acqua è un bene primario.
“Il problema della carenza idrica – fanno sapere i vertici della Sasi – e quello degli insoluti sono due cose ben diverse e di certo non assimilabili se non in un discorso di sterile retorica. Infatti, quello della scarsa disponibilità della risorsa idrica nel territorio urbano di Vasto è un problema serio ed annoso sul quale la Sasi sta lavorando con grande impegno”.
“Diverso è il problema – ha aggiunto Domenico Scutti – degli insoluti che negli anni hanno contribuito ad aggravare il bilancio della Sasi e sui quali non si può transigere, poiché tutte le bollette non pagate si ripercuotono sulla qualità del servizio. Sono soldi tolti agli onesti che pagano l’acqua, anche con difficoltà. Nel caso specifico il titolare dell’utenza al quale sono stati apposti i sigilli dal momento dell’allaccio non ha pagato bollette, pur avendo usufruito del servizio, e quindi abbiamo disposto l’interruzione. Questo – ha concluso il Presidente della Sasi – accade per tutti”.