Abbiamo letto con vivo interesse la nota del Fo&Pa e l’abbiamo apprezzata, poiché va nella giusta direzione ogni sforzo orientato alla ricerca dell’unità di tutti coloro che si oppongono da tempo e quotidianamente a chi ha tentato di amministrare Vasto negli ultimi otto anni senza riuscirci affatto, anzi decretandone una decadenza che rischia di divenire irreversibile. Centrosinistra e centrodestra, lo ripetiamo da anni, sono parole defunte a livello nazionale, figuriamoci nelle realtà locali dove è necessario imporre un progetto di città puntando sulle donne e sugli uomini, su energie nuove ed esperienze di qualità, non sulle tessere. Progetto di città non generico, ma di radicale cambiamento, progetto di rinascita e di rilancio.
Chi ha tentato di amministrare Vasto senza riuscirci teme un solo avversario: l’unità dell’altra parte. L’unità è l’unico veleno in grado di sconfiggere e mettere a riposo una compagine che non è mai stata maggioranza in città, ma che ha sempre saputo approfittare delle divisioni dell’altra parte. Se l’altra parte trova la condivisione puntando su una personalità politica riconosciuta, non c’è partita. Ben vengano, dunque, tavoli e incontri, ben venga la ricerca dell’unità.
Noi non siamo né favorevoli né contrari alle primarie. Le primarie non sono un dogma. Sono uno strumento utile, necessario, decisivo per fare sintesi e trovare la soluzione quando sintesi e soluzione non si trovano. Se c’è un nome condiviso, bene; se non c’è, primarie.
Per quanto ci consta, siamo pronti a tutto, ma se dovessimo anche solo annusare l’aria del 2011, se dovessimo anche solo percepire la presenza dei malati di solipsismo (di coloro che ogni mattina davanti allo specchio si ripetono che sono i più belli del reame senza fare neppure la domanda), non esiteremmo a salutare tutti e a starcene a casa. Nessun medico ci ha prescritto la ricetta di fare politica. Ci sono tante altre cose belle nella vita.
Davide D’Alessandro
Nicola Del Prete
