Signora mia, giorni fa un assessore (non preciso il sesso) è esploso: “Ma allora ha ragione D’Alessandro! Questo sindaco, politicamente, è davvero imbroglioncello e brigantello! Ha assunto Ventrella, elargisce assegni ad personam, remunera da anni Bellafronte, Oliva e Mirco Menna. Adesso, non pago, tenta l’ultima sveltina: 200 euro in più per il suo Christian Lalla, da 1.000 euro mensili a 1.200. No, non se ne può più. Basta!”. C’è crisi, non c’è un euro, si tassano i cittadini a più non posso, ma un aumento per il portavoce non si nega a nessuno. Eppure, questa volta il galantuomo (per usare un termine tanto caro a quella santa donna di Bianca) ha toppato, questa volta gli è stato detto no. L’imbroglioncello, ad alcuni, ha ricordato la seduta di Giunta del 2006, quando, appena insediato, introdusse il nome di un certo Ventrella: “Non vi preoccupate. Maurizio è in mobilità, lo teniamo qui per un po’, non gli diamo più di 300 euro”.
Poco poco, piano piano, per dirla alla Marzullo, Maurizietto ha occupato il piano, ha preso stanza, l’ha arredata di suo gusto, ha sostenuto un concorso di estrema difficoltà, regolarissimo, con circa 150 concorrenti, li ha sbaragliati tutti ed è stato assunto a tempo indeterminato. Non contento della paga da comune mortale ed essendo a disposizione di Luciano h24, il sindaco ha pensato bene di garantirgli anche un assegno ad personam di 10.000 euro, in modo da portare il suo stipendio a 32 mila euro annui. Una vergogna, direte voi. Sì, ma voi potete soltanto dire, io posso soltanto scrivere, mentre Luciano fa, agisce, chiagne e fotte. Se gli avessero detto no fin dal 2006, la storia di questa città sarebbe stata diversa. Invece, gli assessori, tranne quelli cacciati, hanno abbassato le orecchie e ingoiato di tutto. Ora è tardi, troppo tardi. Vasto è morta anche per colpa loro. Per colpa del Pd, di Sel, di Rifondazione, di Giustizia sociale, dell’Idv e del Psi. Tutti corresponsabili del disastro. Adesso, però, per non far piangere il povero Christian Lalla, c’è chi propone una colletta. Raccogliamo questi benedetti 200 euro mensili e facciamolo contento. Poi, magari, chiediamogli di frequentare un po’ di più il Comune e di lavorare un po’ di più. A 1.200 euro c’è chi va in fabbrica 8 ore a farsi un culo così! Signora mia, si può dire culo?
Davide D’Alessandro