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Scavi di piazza Rossetti, ancora nessuna indicazione

il tweet del Comune
il tweet del Comune

“Sapevate che sotto piazza Rossetti ci sono i resti di un anfiteatro romano?”. Così cinguettava ieri da Twitter l’account ufficiale del Comune di Vasto, con tanto di suggestivo fotomontaggio per rendere l’idea della struttura della piazza rispetto al sottostante anfiteatro. Alcuni hanno risposto positivamente, sottolineando giustamente come la città sia ricca di numerose “perle” di valore storico, artistico, architettonico e archeologico.
Quello che però in molti ancora non sanno è cosa ci sia nello scavo portato alla luce nei pressi della Torre di Bassano.
Già da gennaio avevamo rilevato la totale assenza di indicazioni nei pressi dello scavo di piazza Rossetti, lasciato alla libera interpretazione di passanti e turisti. D’altra parte, anche chi sa che sotto piazza Rossetti c’è un anfiteatro romano non può essere sicuro che quello scavo sia effettivamente relativo a eventuali reperti dell’epoca e non a costruzioni più recenti, quindi la “notizia” in sé dell’esistenza di resti di un anfiteatro di certo non risolve la questione che avevamo sollevato e che non è stata ancora risolta.
È passata l’estate e lo scavo è ancora lì, “anonimo”, senza uno straccio di cartello ad indicarne la natura. L’eventualità che pure avevamo considerato che la mancanza di indicazioni possa essere addebitata alla mancanza di sicurezza, rispetto all’attribuzione relativa all’epoca del ritrovamento, certo non spiega  l’assoluta desolazione che regna intorno allo scavo. Se pure ci fossero in corso dei “conflitti” di interpretazione, rispetto al ritrovamento, si potrebbe comunque farne cenno, in qualche modo. Spiegare in un cartello le ipotesi in ballo, quelle più accreditate. Se invece l’attribuzione risulta univoca, e quelli che si intravedono attraverso il vetro (spesso purtroppo sporco o quantomeno opaco per l’umidità) sono davvero resti dell’anfiteatro romano, non resta che piantarci vicino un banalissimo cartello con relativa scritta o (visto che il Comune tiene molto alle nuove tecnologie) un QR-Code che rimandi a un sito web con informazioni a riguardo.
Ad ogni modo, qualunque sia il motivo della mancanza di indicazioni nei pressi dello scavo, sarebbe il caso che non si arrivasse all’estate prossima nelle stesse condizioni in cui è passata questa, almeno per scongiurare improbabili dialoghi tra turisti, del tipo: “Bello… cos’è?”. “Boh, pietre…”.

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