Ieri, allo stadio Aragona, grazie anche ad una nutrita rappresentanza ospite, c’erano circa 400 spettatori. Pochi per l’importanza della posta in palio. Pochi per il fatto che le due città sono divise da soli 10 chilometri. Pochi per la rivalità che c’è da sempre tra le due tifoserie. Qualcuno, in società, farebbe bene ad interrogarsi: com’è possibile giocare alle 20,30, in concomitanza con tutte le dirette televisive del campionato di serie A? Come è pensabile riempire lo stadio con la concorrenza della Tv? Perché non giocare alla quindici o anticipare alle 18 come ha fatto il Cupello. Forse anche per questo modo di fare il calcio a Vasto fa fatica a rinascere. È chiaro che senza programmazione non si va da nessuna parte.