Ancora tensioni all’interno degli stabilimenti NSG-Pilkington di San Salvo, come ormai accade troppo spesso e con una frequenza che non si ricorda dagli anni della fondazione dell’allora SIV. Ad arroventare il clima ci ha pensato il questionario che ogni due-tre anni viene somministrato ai lavoratori per tastare l’aria che si respira sui posti di lavoro.
“Deve essere una cosa che preoccupa molto i vertici di San Salvo – scrive Ivo Marchesani – se è vero quanto riferiscono lavoratori e alcune fonti sindacali. Pare che i responsabili aziendali fino ai team leader stanno facendo pressioni psicologiche sui lavoratori per la compilazione dei suddetti questionari.
I lavoratori lamentano il fatto che i loro team leader consegnino il questionario e ne pretendano la compilazione immediata in loro presenza e la riconsegna nelle loro stesse mani e non in una cassetta comune come sarebbe logico e come è sempre avvenuto nelle precedenti gestioni dell’ufficio del personale: una cassetta sigillata in portineria.
A parte la pressione psicologica che ovviamente non ti lascia esprimere liberamente, ma rimane forte il dubbio che i questionario siano letti dai Team leader e che possano ricondurre le risposte al compilatore.
Un altro dubbio riguarda il fatto che i questionari siano letti, come dicevamo, a livello locale e selezionati prima della consegna alla NSG centrale. Infatti i contenitori dei questionari non hanno nessuna custodia da parte dei rappresentanti dei lavoratori. Ricordiamo che già al tempo delle elezioni di fabbrica vi è stato un problema di questo tipo, con strascichi di non poco conto.
I sindacati hanno chiesto una immediata RSU e intendono chiedere l’annullamento del questionario.
Democrazia e libertà di esprimere il proprio pensiero sempre più a rischio nel sito di San Salvo. Ormai ci stiamo abituando”.