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“Sant’Onofrio non deve chiudere”

comitato-sant'onofrio - 08Complice la bella mattinata di sole, ad entrare nella struttura residenziale per anziani di Sant’Onofrio sembra di mettere piede in un tranquillo agriturismo di campagna; da fuori, tanto verde, giardini con ulivi e panchine, appena dentro salta subito al naso l’odore dei preparativi per il pranzo, di quelli che mettono un certo appetito. C’è suor Giuseppina con noi, a guidarci in un piccolo tour nella struttura, con il suo sorriso aperto e sincero. Un paio di persone per volta, però, e niente macchine fotografiche: la serenità degli ospiti, già messa sotto stress dalle notizie relative alla struttura, non può essere ulteriormente sollecitata.
C’è chi lavora la maglia, chi chiacchiera tra il verde del parchetto interno, chi recita preghiere, seguendole dalla radio; e non manca nemmeno qualche tenero fuori programma: l’avvocato Angela Pennetta, presente all’incontro in rappresentanza dei lavoratori della struttura, si ritrova improvvisamente le braccia di una simpatica vecchietta al collo. Dai baci e dagli abbracci reciproci è chiaro che si conoscono: “Ci vedevamo sempre davanti al mio studio, fin dai primi anni in cui ho iniziato la mia professione, è stato davvero bello rivederla in buona salute” ha spiegato poi l’avvocato, cercando di nascondere un moto di emozione, condiviso dall’arzilla e simpatica nonnina che ha risolto brillantemente la situazione con un candido “Mi sono commossa!”, che ha sciolto la tensione emotiva del momento, tra i sorrisi dei presenti. La visita è poi proseguita tra le piccole “chicche” della struttura, tra cui una magnifica e antica chiesa in cui gli ospiti tutte le mattine partecipano alla funzione religiosa. Porte del Seicento, preziosi altarini in angoli caratteristici della struttura, Sant’Onofrio appare quasi come un museo abitato da un gruppo ben assortito di arzille vecchiette. Appare quindi chiaro perché i famigliari degli ospiti non vogliano proprio sentir parlare di chiusura.
La piccola visita, infatti, si è svolta nell’ambito della conferenza stampa convocata dal Comitato “Sant’Onofrio”, che rappresenta i famigliari degli ospiti della struttura residenziale, che si oppongono alla chiusura della stessa, dopo i rilievi emersi dai controlli di Asl, Nas e Vigili del Fuoco, a seguito di una denuncia.
“Capiamo che ci possano essere delle questioni tecniche che devono essere risolte, – sollecitano dal Comitato – ma si risolvano! Noi e i nostri cari siamo pienamente soddisfatti della struttura e del servizio che viene offerto. Non è giusto che questi anziani debbano rinunciare a questo posto, nel quale si trovano benissimo. Speriamo di sollecitare la sensibilità di quanti possono fare qualcosa per risolvere questo problema che si è venuto a creare”.
Il punto, adesso, è capire chi deve intervenire; l’opposizione in Consiglio comunale pensa che debba intervenire l’amministrazione comunale, essendo la proprietaria della struttura; la maggioranza, da parte sua, ha inteso coinvolgere la Regione, che la gestisce. Ad ogni modo presto qualcuno si dovrà prendere la responsabilità di intraprendere le opere di messa a norma, perché gli ospiti non hanno nessuna intenzione di sfollare ed è chiaro che nessuno può osare compiere azioni di forza nei confronti di anziani e delle loro famiglie. L’unica soluzione, quindi, è quella di mettere subito a norma la struttura, di chiunque sia il compito.
Una soluzione che va trovata non solo per gli ospiti, ma naturalmente anche per i lavoratori della struttura, rappresentati dall’avvocato Angela Pennetta, che ha partecipato all’incontro e si sta occupando di salvaguardare il livello occupazionale offerto dalla struttura: “I lavoratori ufficialmente non hanno ricevuto comunicazioni a riguardo” ha spiegato l’avvocato Pennetta. “Qualcuno ha saputo di questa situazione trovandosi in servizio durante i controlli, altri addirittura lo hanno saputo dai giornali. Per questo ho inviato una lettera al presidente Tilli per chiedere che intenzioni hanno per questi lavoratori, perché certamente non possono essere tenuti all’oscuro di tutto”. Una volta capita l’intenzione dell’Ente di gestione delle Ipab, di cui Concezio Tilli è presidente, si metteranno quindi in campo tutte le eventuali azioni di tutela dei lavoratori.

n.l.

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