Aveva suscitato molto clamore, due anni fa, la vicenda del supplente di una scuola media vastese raggiunto dalla misura restrittiva degli arresti domiciliari per l’accusa di maltrattamento perpetrati ai danni dei ragazzi di prima, seconda e terza media. Ieri la vicenda ha avuto la sua conclusione giudiziaria presso il Tribunale di Vasto – dopo una lunga istruttoria che ha visto coinvolti circa 50 testi – con la decisione del giudice monocratico Fabrizio Pasquale che ha condannato a un anno e tre mesi di reclusione l’insegnante implicato nella vicenda. L’uomo è stato anche condannato al pagamento delle spese legali e al risarcimento della parte civile, che dovrà essere stabilito in separata sede.
L’esito del processo naturalmente soddisfa la parte civile, rappresentata dall’avvocato Aurora Mancini, che ritiene questa ottenuta “una sentenza di estrema importanza per tutti coloro i quali sono dediti all’educazione ed all’istruzione dei ragazzi nelle scuole di ogni ordine e grado e per le famiglie che hanno diritto al massimo della sicurezza per i loro figli”.