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È passato un mese dalla scomparsa di Eleonora Gizzi e le ricerche continuano

eleonora gizziÈ passato ormai un mese da quel pomeriggio del 28 marzo quando Eleonora Gizzi, la 34enne vastese maestra di scuola dell’infanzia, ha fatto perdere le sue tracce. Nonostante gli sforzi profusi dalle Forze dell’Ordine e dai volontari di Protezione civile, nonostante i ripetuti appelli della famiglia attraverso praticamente tutti i più importanti canali di informazione e comunicazione di lei non si hanno più notizie.

Le ricerche di Eleonora sono state interrotte nel vastese nei giorni di maltempo che hanno funestato le festività pasquali per riprendere quest’oggi, ma papà Italo e mamma Grazia hanno continuato a lanciare i loro appelli e provveduto a preparare un nuovo manifesto con una foto recentissima di Eleonora da affiggere in vari luoghi della città e non solo.

Tutta la vicenda resta, dunque, avvolta nel mistero con le ultime immagini di Eleonora riprese da quella telecamera di sorveglianza di una rivendita di automobili di via S. Michele e la certezza che la donna stia vivendo un momento particolarmente delicato a livello personale e nei rapporti con la propria famiglia. “Eleonora non sta bene, è fragile – ha confermato Italo Gizzi a Quarto Grado  – ha bisogno di cure e deve tornare a casa”.

Una segnalazione soltanto è stata ritenuta attendibile dagli inquirenti, ovvero quella del parente che l’avrebbe incrociata a piedi lungo la provinciale 181. “Sicuramente è stato un allontanamento volontario – ha ribadito ancora papà Italo – ma io non penso che oggi Eleonora sia ancora volontariamente lontana da casa, dal lavoro, dal cane, dagli amici. Con sé non ha soldi, non ha documenti. Probabilmente non è da sola, ma in compagnia di qualcuno, che, magari, può anche darle un aiuto perché lei glielo ha chiesto. Però non è in questo modo che può aiutarla”.

Ed è a questo punto che Italo Gizzi si lancia in una ipotesi inquietante: “c’è anche un’altra possibilità più brutta – ha detto al giornalista Remo Croci – nel senso che Eleonora ad oggi possa essere stata privata della libertà di farsi sentire e di tornare a casa”, insomma sia stata sequestrata.

Un’ipotesi alla quale, però, gli inquirenti sembrano non credere.

Intanto, però, papà Italo lancia nuovi appelli: il primo a chi eventualmente fosse passato nelle vicinanze dell’ultimo avvistamento il giorno della scomparsa perché se abbia visto qualcosa si faccia avanti anche per definire la presenza di qualcuno con cui Eleonora possa essersi accompagnata; il secondo a chi eventualmente sia al fianco di Eleonora perché dia sue notizie e, magari, ne favorisca il ritorno a casa per sottoporla alle dovute cure; il terzo alla stessa Eleonora: “se mi stai ascoltando non c’è nessun motivo per non tornare a casa. Ti vogliamo tutti bene e nessuno ti rimprovererà per questa vicenda”.

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