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Davide D’Alessandro: per Lapenna è arrivato il momento di scegliere

Davide D'Alessandro
Davide D’Alessandro

Davide D’Alessandro torna ad infierire contro l’impasse amministrativa generata dall’azzeramento della settima Giunta di centrosinistra in sette anni, che punta il dito accusatorio contro Luciano Lapenna. Lo fa dopo lo scambio di battute al curaro tra la segretria del Pd e le sinistre estreme, con una nota in cui torna a chiedere al primo cittadino una rapida soluzione della crisi tutta interna alla maggioranza anche optando per una soluzione drastica come il ritorno anticipato alle urne purché si “dia immediatamente un’amministrazione a questa città”. Ecco il testo della nota:

La macchina amministrativa di Lapenna è finita fuori strada da due settimane, ma il sindaco non sembra avere la capacità per rimetterla in carreggiata. Ha azzerato la Giunta con un colpo di testa, prendendo di mira un innocuo convegno, ha minacciato il ritorno al voto agitando una pistoletta scarica, ma ha scoperto, dopo anni, che il Pd mostra finalmente le caratteristiche di un partito in grado di dire, con i suoi massimi esponenti, che cosa bisogna fare per invertire la rotta. Lapenna, non contento, si affida alle lamentele della sinistra, da sempre orientata a conservare, a difendere l’indifendibile, ma non risponde ai cittadini, che pretendono un’amministrazione all’altezza del compito, dopo grandi delusioni. La sua lentezza, la sua assenza di strategia, la sua mancanza di azione stanno alimentando la parabola discendente di una città che non era mai caduta così in basso. Tra un Pd che vuole cambiare e una sinistra che vuole conservare, c’è un Sindaco che non salda più la sua figura con quella del partito, che non annulla più il partito nell’amministrazione. Se c’è il partito, il sindaco non fa il comodo suo e la politica torna a vivere. Anche per lui è arrivato il momento di scegliere, anche per lui che ha sempre scelto ciò che è accaduto. Al commissariamento, al voto anticipato, alle dimissioni non credono neppure i baluba. Se si va a casa, il primo ad andarci, e per sempre, è lui. Vorrebbe tirare a campare, ma sta tirando le cuoia. Del Casale lo invita a muoversi, la sinistra a vegetare. In mezzo c’è Vasto che non ne può più di tanta debolezza, di tanto niente. Il tempo di Lapenna è scaduto e poco importa. Ciò che importa è che sta scadendo Vasto. Lasciarla morire così è una grande responsabilità che investe il sindaco e coloro che lo sostengono. Lapenna ridia, anzi dia immediatamente un’amministrazione a questa città, come gli è stato chiesto nel 2011. Se non ce la fa, alzi le mani e liberi il campo. Ce ne faremo una ragione.

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