Conosco le tecniche di comunicazione e conosco ancora meglio le tecniche del movimentismo politico, le sue origini, le sue declinazioni, ma le dimissioni sono vere ed efficaci soltanto quando si danno, non quando si annunciano, per giunta a condizione che, “irrevocabili se contestuali…”. I colleghi Bischia e Desiati, infatti, dichiarano di essere pronti alle “dimissioni irrevocabili se contestuali a quelle di un numero di consiglieri adeguato per il raggiungimento dell’obiettivo dello scioglimento del Consiglio comunale”. Sì, si può anche fare. Tutto si può fare. Le mie sono a disposizione dal primo giorno. Però, vorrei ricordare che durante il Consiglio comunale del 17 marzo scorso, dedicato interamente alla Cultura, c’è stata una mozione (sull’eliminazione dei doppi incarichi e sulla drastica riduzione dei compensi a direttori e coordinatori delle Istituzioni culturali) presentata dalla minoranza e respinta per 9 voti a 6. Se gli altri quattro della minoranza non fossero andati via e avessero votato a favore, la mozione sarebbe passata e il Sindaco avrebbe registrato, dopo tre anni, la prima sconfitta di rilievo in aula. Certo, non sufficiente, per mandarlo a casa, ma Lapenna è già a casa, il suo tempo è già scaduto. Bisogna pensare a domani, a organizzare campi, a mettere insieme teste e idee, ad avere un progetto credibile di città, un progetto che non risenta di un passato che non passa. Bischia e Desiati possono anche mettere insieme, se si impegnano un po’, dieci dimissioni, mentre per lo scioglimento ne occorrono la metà più uno, che non otterremo mai. Quindi, è inutile. Però fa notizia. Ai tempi di facebook e di twitter tutto fa notizia, ma non fa politica. E Vasto ha bisogno di politica, non di dimissioni irrevocabili se contestuali…
Davide D’Alessandro
Consigliere comunale indipendente