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Il Decreto Delrio passa al Senato, ma il Pd provinciale chiede una svolta costituzionale

camillo-d'amico“Il ddl approvato ieri dal Senato della Repubblica del ddl Del Rio sulle Province e la contestuale creazione delle città metropolitane è una cosa giusta solo ed esclusivamente se rappresenta il primo passo verso una più ampia ed immediata riforma delle istituzioni tutte altrimenti è solo un ulteriore danno prodotto al territorio, al suo protagonismo ed al diritto all’autodeterminazione dei cittadini di scegliersi direttamente i propri rappresentanti”: lo scrive Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale in una sua riflessione su quanto si sta decidendo per il futuro anche della Provincia di Chieti.

“Il vero banco di prova del governo presieduto da Matteo Renzi – aggiunge l’esponente democratico – sarà il rigoroso rispetto anche delle altre riforme, allo stato solo annunciate, che dovrebbero essere approvate così come calendarizzate perché, la riforma delle province prossima ad essere approvata definitivamente anche dalla Camera dei Deputati, risulterà solo una colossale presa in giro atta solo a soddisfare la “pancia” di quella parte dell’elettorato che è stata quotidianamente e mediaticamente assediata sulla inutilità, presunta, di questo ente territoriale intermedio da riformare sì, nelle funzioni, ma da abolire no. Molto meglio sarebbe accorpare e fondere le province esistenti, così come tentò di fare il governo Monti, con un contestuale processo degli uffici della pubblica amministrazione legati alla circoscrizione provinciale e dove si otterrebbero subito consistenti risparmi finanziari e  maggiore efficienza.

Nel merito del ddl ancora in discussione bene sarebbe prorogare le consigliature in corso, piuttosto che le giunte, perché è questo il livello che rappresenta la volontà popolare degli elettori ed i costi sono limitati ma il valore democratico della scelta notevole.

Questa scelta consentirebbe un attuazione del disposto del ddl più attenta ai bisogni della gente e del territorio ed avrebbe la bontà di non offendere la volontà dei cittadini troppo spesso rimasti completamente inascoltati rispetto ai loro bisogni ed alle loro preferenze”.

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