“Le primarie del PD? Soltanto un bel giorno di festa per il popolo della Sinistra cupellese, un’occasione per uscire di casa e fare due chiacchiere tra amici!”. Camillo D’Amico, esponente di spicco del Partito Democratico provinciale, è sarcastico. “I problemi di Cupello sono altri e vanno affrontati e risolti diversamente, soprattutto con maggiore democrazia e trasparenza, e le primarie dovevano essere il risultato di questa maggiore democrazia e di questa maggiore trasparenza. Dico dovevano, perché in realtà sono state soltanto un momento di divisione. E il nostro Partito, alla vigilia di una difficile campagna elettorale, di tutto ha bisogno fuorché di frantumarsi”.
Alle prossime consultazioni di Maggio il PD, a Cupello, si presenterà diviso?
“Io sono un uomo di partito. Da dieci anni sono capogruppo PD alla provincia, e quindi ho una storia politica alle spalle. Farò di tutto affinché ciò non accada”.
Vuole dire non sarà presente alla campagna elettorale con una sua lista civica?
“No, non ho detto questo”.
Diciamo allora che tra i due gruppi del PD di Cupello vi sono margini di ricomposizione?
“Certamente, ma nel rispetto delle persone. Nessuno deve essere mortificato. Il PD potrà ritrovare la sua unità, ma certi personaggi farebbero bene a mettersi da parte”.