“Occorre ridare maggiore dignità e valore al lavoro, che in questi anni sono stati trascurati e messi da parte”. Così Savino Saraceni, presidente della Cna di Chieti, ospite questa mattina dello studio del popolare programma, trasmesso da Rai 1, “Uno Mattina”. Saraceni, titolare a Orsogna di un’azienda metalmeccanica, ha dato voce alle difficoltà in cui si dibatte il ceto medio nell’attuale, difficile situazione economica, ed in particolare la condizione di disagio vissuta da tanti piccoli imprenditori e dalle loro famiglie.
In studio, con Saraceni, anche il presidente di “Tecnè”, Carlo Buttaroni; l’economista Giovanni Fiori; il sociologo Luca Ricolfi. Il presidente della Cna teatina («Mi sento artigiano, questa è davvero la mia natura» aveva esordito, presentandosi) ha ricordato alcune tappe recenti della sua carriera professionale: i successi, con lo sviluppo del fatturato e dell’occupazione, gli investimenti su nuove strutture; i primi segnali di caduta, con la perdita di commesse e fatturato; l’avvento della crisi conclamata.
“La mia vita è cambiata, sono cambiata le abitudini mie e della mia famiglia” ha sintetizzato, dando volto a una realtà che in Italia (ed in altri Paesi d’Europa e del mondo) ha visto cadere pesantemente il reddito di imprese e famiglie. “A casa – ha proseguito – abbiamo tolto il superfluo: niente più cene fuori, acquisti per l’abbigliamento al minimo indispensabile. Solo sulla formazione scolastica di mio figlio abbiamo deciso di non risparmiare”.
Dal personale alla dimensione più generale, il passo è stato breve: “In questi anni il mondo produttivo è stato penalizzato pesantemente, a tutto vantaggio delle rendite finanziarie: adesso è tempo di cambiare direzione di marcia”. Nel corso del programma, Saraceni ha anche ricordato le recenti battaglie di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori di Chieti contro l’abnorme peso delle tasse e la protesta del 22 gennaio scorso in città promossa da tutte le sigle del mondo produttivo.