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Sul trasporto malati continua la lotta della PC Valtrigno contro la Asl

ValtrignoNon si placano le proteste in merito alla concessione in via esclusiva del trasporto dei malati alla Croce Rossa, una decisione che ha già mostrato tutti i suoi limiti. Su tutta la vicenda pesano i ricorsi al Tar della Protezione Civile Valtrigno di San Salvo e la Croce gialla di Lanciano e soprattutto quello preparato dall’avv. Pierpaolo Andreoni per il sodalizio sansalvese si basa  su due punti fondamentali quali “l’omesso avviso” del procedimento da parte della Asl alla Valtrigno, come prevede la legge, e l’eccesso di potere della Asl, con violazione dei principi di trasparenza, di imparzialità e di ragionevolezza nell’affidare il servizio in questo modo: non solo è stato leso il diritto della Valtrigno a partecipare ad una gara per l’assegnazione del trasporto, ma il servizio è stato affidato a costi notevolmente superiori a quelli praticati fino ad oggi da questa Associazione.

Oggi i volontari della PC Valtrigno hanno fatto sentire ancora la loro voce con un comunicato dai toni decisi che riportiamo integralmente anche per rendere contezza della loro rabbia.

“Cominciare da zero, contare solo sulle proprie forze, non deludere mai le aspettative, non dire mai di no, e non lasciare mai nulla al caso. Questi i 18 anni della Valtrigno, 18 anni di sacrifici, di promesse mantenute, di crescita inarrestabile e di voglia di fare sempre al massimo. Ma quest’anno, invece di festeggiare la maggiore età, la Protezione Civile Valtrigno si trova a dover combattere una guerra legale con chi vorrebbe arrestare questa grande corsa. Questa volta a scrivere sono i volontari, sì… siamo noi. Gli uomini e le donne che hanno dato così tanto per quest’associazione che adesso non c’è la fanno più a rimanere in silenzio e ad aspettare che qualcuno li protegga com’è giusto che sia.

Sono oramai quasi 10 anni che la Valtrigno svolge servizi di sanità, come il trasporto di disabili in carrozzina, di disabili barellati, servizi di emergenza collaborando con il 118 e da un giorno ad un altro tutto questo sembra svanire per via di alcune scelte fatte senza ragioni. Documenti alla mano, potremmo elencare di sotto una serie di numerini magici che sembrano solo cifre messe lì, e invece rappresentano i milioni con i quali un altro gruppo ci sta portando via i sogni che avevamo riposto sulle nostre divise e per il nostro futuro. Svolgiamo un servizio di trasferimenti per l’ospedale di Vasto da circa 7 anni ad un prezzo concordato che è pari a euro 49.003,42 mentre i vertici della Asl Lanciano-Vasto-Chieti hanno fugacemente deciso di passare tutto questo alla Croce Rossa della zona, promettendo loro però un compenso non minore per risollevare le casse dello Stato e della Regione, bensì raddoppiato arrivando a euro 92.345,00. E questo è solo l’inizio.

I signori che hanno firmato questi documenti, hanno promesso alla CRI tutti i servizi che finora sono stati svolti dalla Valtrigno e da un’altra dozzina di associazioni della zona. Sì, perché purtroppo tutto questo non riguarda solo la zona del Vastese, ma le aree di Lanciano, Casoli, Chieti e via dicendo. Decine di associazioni messe in ginocchio per via dei regalini fatti dalla Regione alla vecchia CRI statale che dal 1°Gennaio del 2014 non risulta neanche più essere protetta dallo Stato, bensì una onlus a tutti gli effetti, quindi al nostro pari. Allora noi adesso ci stiamo ponendo delle domande, domande a cui nessuno sa e vuole dare risposte.

La prima domanda è: quando le altre associazioni lavoravano per la comunità, la CRI del comitato di Vasto, dov’era? Quando la Valtrigno sopperiva a tutte le esigenze, anche improvvise, della Asl era un’ottima e potente associazione, ora tutti questi onori dove sono finiti? Ma sopratutto, noi adesso, da cittadini che pagano le tasse…ci chiediamo il perché invece di affidarsi nelle mani di associazioni ricche di esperienza fatta, ci rivolgiamo ad un gruppo unico che mette fine a tutte gli altri e lavora solo ad un prezzo raddoppiato? Noi siamo i ragazzi che ci hanno creduto, siamo le persone che vogliono crederci ancora e che non smetteranno di domandarsi il perché. Questa è una situazione ormai nota e chi si preoccupa di più, ovviamente, sono le persone che fino ad oggi abbiamo servito. I pazienti che usufruiscono dei nostri servizi di trasporto, insieme ai propri familiari, si accertano delle condizioni, ci chiedono continuamente come va, se ci sono novità, se qualcosa si muove nei nostri confronti e poi ci invitano a non smettere di sperare che le cose miglioreranno e che dobbiamo essere fiduciosi. Questo ci fa sentire forti, ci fa sentire che non tutto è perduto anche se sembra una lotta contro i mulini a vento. Noi soli, contro tutti!

Un altro servizio è il trasporto di persone che svolgono emodialisi presso l’ospedale di Vasto, svolto in questo momento da noi per una cifra pari a euro 18.983,91 che però sarà assegnato alla Croce Rossa al termine del mese di marzo per euro 43.800,00. Non è abbastanza?!? Allora parliamo anche delle automediche messe a disposizione del presidio ospedaliero per il trasporto del sangue o di lastre urgenti, o di piastrine: la Valtrigno prende un rimborso chilometrico di euro 0,56 mentre la Croce Rossa ha chiesto per questo servizio euro 34.999,85. Diciamo anche che è in cantiere di chiudere le Guardie Mediche dei paesi dell’Alto Vastese perché non ci sono fondi sufficienti a tenerle aperte, ma abbiamo tanti di quei milioni pubblici ammucchiati, da poter promettere alla Croce Rossa della zona di arrogarsi dei servizi a prezzi triplicati.

Siamo giovani, amiamo questo mestiere e abbiamo voglia di crescere, ci sentiamo appagati quando un anziano ci fa un sorriso e ci ringrazia; ci sentiamo importanti quando qualcuno di loro ci riconosce per strada e ci saluta. Tutte cose che dette così potrebbero non avere senso ma per noi lo hanno e come. Da qualche settimana siamo in trepida attesa della sentenza del Tar a cui abbiamo rivolto un ricorso abbastanza articolato e speriamo solo che le nostre speranze, non siano illuse. Le sole parole di un articolo di giornale non possono, purtroppo, rendere la rabbia e l’impotenza che stiamo provando in questi mesi ma ci proviamo, proviamo a esprimerci così… per ora. La nostra battaglia non finisce qui, la nostra battaglia è appena cominciata”.

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