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Primarie del centrosinistra, Luciano D’Alfonso come Renzi: “Io vi garantisco un fatto al mese”

C’erano poco più di 150 persone, ieri sera,  ad attendere Luciano D’Alfonso all’interno della Sala convegni degli ex Palazzi scolastici. Tra di loro l’onorevole Maria Amato, il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci, l’ex parlamentare Arnaldo Mariotti, gli assessori comunali Vincenzo Sputore, Lina Marchesani, Nicola Tiberio, Mario Olivieri e Luigi Masciulli, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte e i coordinatori cittadini dei democratici, Antonio Del Casale, e il suo vice Nicola Della Gatta, e dei socialisti Luigi Rampa, e quello del Pd di San Salvo, Gennaro Luciano. Assente il sindaco Luciano Lapenna febbricitante.

Con un’ora di ritardo l’ex sindaco di Pescara e competitor alle primarie di coalizione che dovranno decidere il candidato presidente del centrosinistra alle prossime regionali del 25 maggio ha percorso le poche decine di metri che separano il parcheggio multipiano dagli stabili di corso Italia attorniato dai suoi fedelissimi.

Neanche il tempo per D’Alfonso di mettersi comodo ed ecco Del Casale introdurre alcuni presenti per sottoporre alla sua attenzione importanti questioni che riguardano tutto il vastese, anche se, in principio, Marco Presutti ha voluto sottolineare la valenza delle primarie che “sono state il contenuto più importante che il Pd ha dato alla politica italiana e che deve rappresentare un momento in cui il popolo si trova a ragionare sul suo futuro”.

Gianni Cordisco, assessore all’Urbanistica, Turismo, Cultura, Sviluppo economico e Bilancio del Comune di Lentella, ha chiesto attenzione per le piccole realtà chiedendo l’impegno a D’Alfonso di chiarire “cosa si intenda per associazioni di comuni che non si possono basare solo sul numero di abitanti, ma anche sulla geografia del territorio”.

Spazio anche al mondo dell’imprenditoria agricola con l’intervento di Nicola Sighetti, della Confederazione italiana agricoltori. Il rappresentante della Cia ha chiesto che le organizzazioni di categoria partecipino direttamente alla scrittura del prossimo PSR (Piano di sviluppo rurale, ndr) perché fino ad oggi “le aziende anziché avere prospettive di crescita, in attesa della conclusione dell’iter procedurale, si sono trovati in carenza di credito”. Sighetti ha chiesto maggiore sburocratizzazione e l’impegno “a coprire gli stanziamenti previsti dalla Regione fino al 2020 pari a 9 milioni di euro annui”. Infine ha parlato di esproprio del Consorzio di Bonifica di Vasto.

Sulla questione riorganizzazione della geografia giudiziaria Nicola Artese, presidente dell’Ordine forense vastese, ha sottolineato come “i quattro anni (quelli dovuti all’approvazione del Decreto milleproroghe che fa slittare i termini dell’accorpamento dei 4 tribunali abruzzesi al 2018, ndr) devono essere utilizzati per risolvere il problema della soppressione del tribunale. Voglio sapere che fine faranno 80 cancellieri, 14 magistrati, 6 procuratori e 800 avvocati”.

Marino Artese, imprenditore e componente il direttivo dei democratici vastesi, ha chiesto l’istituzione di un Osservatorio sul Turismo e la salvezza dell’aeroporto di Pescara che va messo in rete col sistema degli autoservizi. Naturalmente ha evidenziato la necessità che venga realizzato il Parco della Costa teatina.

Se Rita De Santis, componente l’associazione professionisti del vastese, ha ribadito le priorità in tema di urbanistica e ambiente, l’ex assessore comunale Antonio Spadaccini è entrato a gambe tese sulla questione Sanità. “Esiste un problema morale nella sanità – ha detto il primario dell’UO di Gastroenterologia del S. Pio –  e non è vero che in Italia la sanità costa troppo in quanto nel nostro Paese il costo pro capite è di 3mila euro, la media europea è di 3600 euro, in Germania di 5000 euro e negli Stati Uniti di 9mila”. Spadaccini è passato anche a una valutazione dei cosiddetti posti letto che la legge fissa in un numero pari a 3,6 per 1000 abitanti. In provincia di Chieti, però, i dati parlano di una profonda diversità tra l’area Vasto Lanciano (2 posti letto per 1000 abitanti) e quella Chieti Ortona (5,1 posti). “Dobbiamo ripareggiare questa situazione e se dobbiamo metterci insieme per realizzare un’unica struttura faremo le nostre lotte per decidere la localizzazione”, ha chiosato il medico cui ha fatto eco la collega Maria Amato che ha chiesto “ospedali per acuti distribuiti per garantire efficienza ed efficacia”. Il parlamentare ha domandato a D’Alfonso se una volta governatore guarderà questo territorio in merito alle questioni energia e rilancio dell’area industriale. Non è mancato l’affondo politico “la gestione del centrodestra ci ha tagliato le gambe – ha infierito la Amato – D’Alfonso è il candidato del Pd e le primarie saranno un successo se le vinceremo con tantissimi voti”.

Tanta carne al fuoco, dunque, ed è toccato a Luciano D’Alfonso condirla con il suo intervento, sicuramente forbito, a tratti filosofeggiante, ma che non ha tralasciato alcune sottolineature programmatiche.

“Vasto non è una città di periferia, ma è capace di magnetismo perché è una città di confine – così ha esordito il candidato del Pd – noi dobbiamo abituare questa città ad essere una città distretto più grande delle mura che la circondano”. Tra i doveri di un eventuale governo regionale targato centrosinistra il dover “esaltare le differenze di questa regione che non ha avuto una grande fortuna nei quinquenni che ha alle spalle” e “ricostruire un rapporto tra l’ente Regione e le diversità”.

La prima nota di rilievo, però, D’Alfonso l’ha dedicata al porto di Punta Penna: “Vasto deve essere abituata a produrre il meglio di sé e quindi si riconiughi con il mare. Il PRG portuale non è un evento, ma resta solo un pezzo di carta. Il porto deve avere infrastrutture e si deve manutenere. Creeremo una Autorithy portuale e se il tonnellaggio non bastasse faremo il gemellaggio con Termoli e/o Ancona”.

Ha parlato anche di offerta formativa scolastica, l’ex primo cittadino pescarese, che non poteva glissare sulla sentita questione Sanità. “Quando il presidente Chiodi rivendica di aver risanato la sanità abruzzese – ha detto – io penso che ci abbia messo tutto se stesso e lo abbia fatto anche con passione, ma è stata un’operazione fatta con un cruise accanto e la pistola alle tempie. Noi dobbiamo fare in modo che venga riconosciuti il diritto costitutivo all’assistenza sanitaria. La rete delle emergenze-urgenze deve rispondere ai criteri di un Piano regolatore regionale che risponda con velocità ed efficacia. D’Altronde in Abruzzo quello che manca è l’organizzazione. Dobbiamo deospidalizzare la sanità aumentando i centri di cura di prossimità. Bisogna ricostruire la filiera direzione generale della Sanità abruzzese – Collegio dei sanitari. È necessario creare uno sportello unico sanitario cosicché dopo l’accertamento diagnostico le procedure successive avvengano in automatico”.

Uno sguardo anche alla viabilità (al centro di molte polemiche in questi mesi soprattutto nella provincia teatina, ndr). “Bisogna creare un grande progetto di manutenzione iniziando dalla preparazione dei documenti – ha sottolineato D’Alfonso – e servono investimenti infrastrutturali. Basti pensare alla valle del Trigno caratterizzata da discontinuità e impraticabilità”. “Mi farò carico della zona industriale (quella di San Salvo-Vasto-Valsinello-Valdisangro, ndr) una delle tre in grado ancora di attrarre investimenti insieme a quelle Marsicana e della Val Vibrata perché hanno siti e spazi, ma dovremo dotarci di una procedura tipica per dare velocemente risposte agli imprenditori che intendano investire”.

L’ultima parte del discorso D’Alfonso l’ha riservata alla politica con un attacco al centrodestra “l’autoallungamento della durata del mandato non è mai successo in tutto il mondo e per fare cosa che non poteva essere fatto nella scadenza naturale”.”Io vi garantisco un fatto al mese – ha chiosato il leader democratico facendo il verso al presidente del Consiglio Matteo Renzi – e nei primi mesi approveremo le leggi obiettivo. Poi partiremo con l’edilizia scolastica e il dissesto idrogeologico. Ci sarà una legge per L’Aquila capoluogo. Il Parco della Costa teatina deve diventare una infrastruttura che lanci il territorio definitivamente a livello turistico. Vasto si candida ad essere un hub delle biciclette e dobbiamo costruire e  rendere fruibili le piste ciclopedonali”.

Insomma un discorso lungo e accorato che, però, non ha saputo suscitare applausi scroscianti, solo segnali di approvazione e la clap finale.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

fotoreportage: Natalfrancesco Litterio

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